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Cambio euro-dollaro: analisi e previsioni (23-27 maggio)

sabato 21 maggio 2016, di Matteo Bienna

Il cambio euro-dollaro ha vissuto una settimana il cui andamento è sintetizzato nella sola sessione di mercoledì, con gli altri giorni che hanno ricoperto il ruolo di ombre della candela settimanale.

I verbali del FOMC hanno sorpreso il mercato, convinto che le probabilità di rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed a giugno fossero risibili.

A meno che i dati economici USA dovessero testimoniare una difficoltà nella crescita, invertendo la tendenza che sembra si sia affermata dal mese di aprile, il FOMC ha infatti ritenuto addirittura probabile un rialzo dei tassi per il prossimo mese, restituendo vigore al dollaro USA.

Il cambio ha così percorso al ribasso tutta quota 1,12, fino a stabilire il minimo settimanale a 1,118, dopo aver tagliato le medie mobili a 60 e a 100 periodi.

Il taglio della trendline avvenuto la scorsa settimana aveva suggerito la nuova tendenza ribassista di euro-dollaro, che ora non fa altro che aumentare.

Ma vediamo nel dettaglio cosa attenderci dalla prossima settimana di euro-dollaro, anche alla luce dei market mover che coinvolgeranno Eurozona e Stati Uniti, dei quali tenere traccia grazie al nostro calendario economico.

Cambio euro-dollaro: ritracciamento prima di tornare a 1,11

L’ottimismo che ha accompagnato il dollaro nella seconda parte della settimana ha visto nella giornata di venerdì una prima inversione di tendenza, con euro-dollaro che ha ritracciato parte del ribasso dei due giorni precedenti, tornando sopra quota 1,12.

La mossa dei membri del FOMC potrebbe scatenare importanti conseguenze nel prossimo periodo, con i dati USA che assumeranno sempre di più il ruolo di termometro in vista del meeting della Fed del prossimo mese.

Al di là dei market mover, tuttavia, la ripresa di venerdì dell’euro prospetta una settimana di consolidamento per il cambio, fermo all’altezza della media mobile a 100 periodi, tratteggiata in bianco nel seguente grafico:

L’andamento ribassista si è proprio fermato nell’intorno della media mobile di più lungo periodo, dopo aver violato quelle a 20 e a 60 periodi, senza arrivare al supporto che attendeva il cambio a 1,115.

I ritracciamenti di Fibonacci disegnati nel grafico, nel caso in cui il minimo del 19 maggio non venisse violato, indicano i range all’interno dei quali il cambio potrebbe muoversi.

L’andamento potrebbe infatti seguire un primo ritracciamento verso il 23.6 o il 38.2, quindi tra 1,127 e 1,135, tornando a testare la resistenza mobile rappresentata dalla media a 60 periodi, in blu.

Il ritracciamento potrebbe però avere vita breve e la tendenza di euro-dollaro, ora ribassista, come è possibile osservare anche dall’oscillatore MACD, potrebbe condurre il cambio verso l’abbattimento del minimo e il test, sequenziale, del supporto a 1,115 e della trendline in verde.

Guardando l’indicatore OBV e in particolare l’andamento dei volumi dell’ultima parabola descritta da euro-dollaro, è possibile osservare un minimo più alto rispetto a quello evidenziato nei prezzi.

L’interpretazione di questo segnale è rialzista, almeno nella prima parte della settimana, e gioca a favore di un iniziale ritracciamento di euro-dollaro, per quanto la destinazione finale sembrerebbe guardare al supporto a 1,115 o alla trendline.

Vediamo ora i market mover che potrebbero trainare il cambio in questi movimenti.

Cambio euro-dollaro: i market mover della settimana

Durante la settimana che va dal 23 al 28 maggio ci sono importanti market mover che riguardano sia l’euro che il dollaro, secondo il seguente calendario:

  • lunedì 23 maggio - indici manifatturiero e dei servizi dell’Eurozona, previsti in aumento;
  • martedì 24 maggio - direttori degli acquisti e vendita di nuove abitazioni USA, in rialzo;
  • mercoledì 25 maggio - scorte di petrolio greggio USA, nessun previsione;
  • giovedì 26 maggio - ordinativi di beni durevoli USA, in aumento, e contratti pendenti di vendita di abitazioni, previsti in flessione;
  • venerdì 27 maggio - PIL timestrale USA, previsto in crescita.

La seconda parte della settimana potrebbe quindi essere nuovamente condizionata dai dati USA, con l’avvio che invece gioca a favore dell’euro, secondo l’idea di ritracciamento descritta in precedenza.

Sarà in ogni caso necessario prestare attenzione all’uscita dei dati e ad eventuali pubblicazioni che vadano contro le previsioni, pericolose avvisaglie che potrebbero pesare nei confronti dell’una o dell’altra valuta.

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