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Cambio Euro/Dollaro: previsioni per la settimana (10 giugno 2013)
lunedì 10 giugno 2013, di
Quella appena trascorsa è stata una settimana turbolenta per il cambio Euro/Dollaro, polarizzato tra la debolezza intrinseca del dollaro USA e le parole di Mario Draghi.
Il numero uno della BCE ha detto che al momento non c’è bisogno di tagli su tassi e questo, combinato ad una serie di letture deludenti dagli Stati Uniti, ha portato il cambio EUR/USD al rialzo. Uno strappo rialzista tuttavia interrotto dal consolidamento sui livelli chiave.
Questa settimana i dati sulla produzione industriale, l’inflazione ed il bollettino mensile BCE sono tra i market mover più importanti da seguire, vediamo quale sarà il calendario della settimana e quali le previsioni degli analisti sul cambio Euro/Dollaro.
Cambio Euro/Dollaro: i market mover della settimana
Oltre ai dati sulla produzione industriale e sul sentiment degli investitori (Sentix) in pubblicazione oggi, questa settimana avremo:
- Indice dei prezzi al consumo in Germania (mercoledì). L’inflazione tedesca è scesa ad aprile allo 0.5%, in linea con le aspettative del mercato e coerente con il generale calo dei prezzi dei prodotti petroliferi. Per il mese di maggio, invece, è atteso un aumento dello 0.4%.
- Produzione industriale della zona Euro (mercoledì). Nel mese di marzo questo market mover ha riportato l’aumento più significativo degli ultimi 20 mesi, passando dallo 0.3% di febbraio all’1.0% di marzo. Il quadro generale rimane di difficile decodifica a causa dell’andamento della produzione in Francia e Italia e, per questa lettura, gli analisti prevedono un declino dello 0.2%.
- Bollettino mensile BCE (giovedì). Lo scorso mese, il bollettino mensile ha riportato una revisione delle stime sulla crescita, prevedendo una contrazione dello 0.4% per il 2013 (rispetto alla precedente crescita 0) e una crescita dell’1% per il 2014 (rispetto alla precedente 1.1%). Inoltre, anche le previsioni sull’inflazione sono state viste al ribasso, passando da 1.8% a 1.7% per il 2013 e a 1.6% per il 2014.
- Inflazione (venerdì). Venerdì, infine, sarà la volta dell’indice dei prezzi al consumo che ad aprile si attestava al 1.2%. L’inflazione più alta è stata registrata in Romania, Estonia e Paesi Bassi, mentre quella minore in Grecia (0.4%). Contemporaneamente, il dato "core" (che esclude i prezzi di alimenti, energia, alcol e tabacco), in linea con le aspettative, è stato rilevato all’1%. Per questo mese è anticipato un aumento all’1.4%.
EUR/USD: considerazioni tecniche
La scorsa settimana è iniziata con uno scivolamento concluso con un rimbalzo in zona 1.2940. Successivamente il trading si è concentrato nel range tra 1.3050 e 1.31 per poi esplodere in un rally a 1.3306 tra Draghi e il "crash" del Dollaro, e chiudere poi la settimana a 1.3218.
- 1.3306 è il picco raggiunto dal rally della scorsa settimana, ma anche uno dei picchi di dicembre 2012. Nel mese di febbraio è stata la zona finale del trading e continua ad essere una linea particolarmente importanti.
Cambio Euro/Dollaro: le previsioni per questa settimana
Nonostante le parole e l’effetto Draghi, la situazione dell’Eurozona continua ad essere problematica, non soltanto per le regioni periferiche, ma anche per la Germania e la Francia. Non dimentichiamo che la BCE ha visto le proprie stime al ribasso.
Dagli Stati Uniti, invece, nonostante alcune letture mediocri, gli indicatori puntano inequivocabilmente ad una ripresa lenta, ma continua. Nonostante le incertezze riguardo a modalità e tempistica, dunque è ormai chiaro a tutti che la Fed ridurrà, e non amplierà, il piano di acquisto titoli.
Detto ciò, la view sul cambio rimane ribassista (anche se la pressione sull’euro potrebbe portare ad un momento di stabilità dopo la correzione).
Secondo le previsioni Credit Agricole, l’outlook del cambio Euro/Dollaro rimane ribassista, tanto che la banca continua ad indicare il trading su EUR/USD come short. Infatti, notano gli analisti, l’apprezzamento dell’Euro è principalmente dovuto all’intervento della banca Centrale e "sarebbe difficile per l’Euro subire ulteriori apprezzamenti, basati esclusivamente sulle aspettative di politica monetaria."
Dunque, conclude la nota Credit Agricole:
Continuiamo a credere che i livelli raggiunti al rialzo dal cambio Euro/Dollaro negli ultimi mesi siano insostenibili e, per questo, continuiamo a mantenere posizioni short.