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Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali su EUR/USD (02 Aprile 2013)

martedì 2 aprile 2013, di Federica Agostini

La scorsa settimana il cambio Euro/Dollaro ha raggiunto i minimi di 4 mesi a causa dell’incerta situazione di Cipro. L’avvio del nuovo mese sposta l’attenzione su Mario Draghi e la Banca Centrale Europea: sarà la volta di un nuovo tocco magico?

I dati PMI di questa mattina hanno riportato letture piuttosto deludenti, ma questa prima settimana di aprile si prospetta decisamente interessante, vediamo dunque quali saranno i principali market mover e quali le previsioni tecniche sul cambio EUR/USD.

EUR/USD: panoramica sui Market Mover

  • PMI manifatturieri:
    Rilasciato questa mattina il dato spagnolo, rilevato al di sotto delle aspettative (44.2 vs. 46.2 atteso) e quello italiano, anch’esso inferiore alle attese (44.5 vs. 45.4). In linea con le aspettative, invece, il dato sul settore manifatturiero dell’Eurozona che riporta il valore di 46.8, in linea con le stime degli analisti che prevedevano un 46.6.
  • Inflazione:
    Atteso domani il dato sull’indice dei prezzi al consumo nell’Eurozona, dove l’inflazione nel mese di febbraio si è attesta al 2%. Il modesto aumento dei salari ha permesso il calo dell’inflazione al di sotto delle stime degli analisti che, per questo, prevedono che la BCE abbia maggior spazio d’azione per un eventuale piano di stimoli. La ripresa della zona Euro è molto lenta e si preved che la BCE possa decidere di tagliare i tassi d’interesse entro l’anno. Per questa lettura è atteso un calo del 1.6%.
  • PMI dei servizi:
    Le imprese in Italia e in Spagna sono in forte calo, come mostrato dai dati di febbraio. In Spagna il settore dei servizi è precipitato dal 47 di gennaio al 44.7. In Italia lo stesso dato è passato dal 43.9 a 43.6, per il nono mese consecutivo di declino. L’indice PMI dei servizi dell’Eurozona è aumentato dal 47.3 al 47.9, oltre le attese ma sempre inferiore alla soglia del 50. Per queste letture sul settore dei servizi è atteso: 44.3 in Spagna, 46.4 in Italia e 46.5 nella zona euro.
  • Prezzi di produzione
    Per la prima volta in 4 mesi, a gennaio i prezzi di produzione sono aumentati dello 0.6% rispetto al calo dello 0.2% del mese precedente. Per questo mese, invece, è previsto un incremento dello 0.3%.
  • Appuntamento con la BCE:
    Giovedì sarà la giornata della Banca Centrale Europea, alle 13:45 saranno comunicate le decisioni sui tassi di interesse, mentre alle 14:30 avrà inizio la conferenza stampa che, di consueto, sarà trasmessa in streaming. Secondo le anticipazioni, la BCE deciderà di mantenere i tassi invariati ancora una volta. La situazione economica sta peggiorando e la crisi di Cipro incombe sul presente e sul futuro del settore bancario. Mario Draghi, probabilmente, esprimerà meno fiducia rispetto al mese di marzo e l’introduzione di nuove misure per la stabilizzazione del settore bancario sembrano essere più probabili di tagli ai tassi di interesse che avrebbero l’effetto di far crollare il valore della moneta unica.
  • Vendite al dettaglio:
    Nonostante la debolezza dei dati PMI le vendite al dettaglio hanno riportato un sorprendente aumento del 1.2% nel mese di gennaio, contro le previsioni di un +0.3%, a seguido della caduta dello 0.8% del mese precedente. Anche per questo mese è previsto un calo dello 0.3%.
  • Ordini industriali in Germania:
    Gli ordini nelle fabbriche tedesche hanno registrato un imprevisto calo del 1.9% a gennaio, dopo l’aumento del 1.1% del mese di dicembre. Su base annua, l’indicatore subisce un calo del 2.5%, riaccendendo così il dibattito sul fatto che la crisi dell’Euro sia tutt’altro che finita. Secondo le stime, per questa lettura avremo un aumento del 1.2%.

Euro/Dollaro: aspetti tecnici

La scorsa settimana è iniziata con un leggero balzo al ribasso, successivamente corretto dal rialzo fino in zona 1.30, ma si è trattato di una breve vittoria visto che successivamente la coppia ha iniziato a scendere raggiungendo i minimi degli ultimi 4 mesi a 1.2751. Gli scambi sono poi arrivati fino in zona 1.28, chiudendo la settimana a 1.2819.

Il cambio Euro/Dollaro viaggia in questo periodo lungo il supporto del trend discendente, in questo caso un breakout ribassista porterebbe il cambio al ribasso in maniera decisiva.

  • Linee tecniche dall’alto, sono:
     1.34 resistenza ostinata nella primavera del 2012 e anche nel mese di gennaio 2013; 1.3350 è stato un picco nel mese di gennaio ed ha funzionato come supporto, ma è ora molto più debole.
     1.3290 è stata una resistenza molto dura per il cambio ed è seguita da 1.3255, supporto nel mese di gennaio.
     1.3170 è stato un picco del mese di settembre, ha funzionato come supporto nel mese di dicembre e come resistenza nel periodo delle elezioni italiane ed ora si configura come linea fondamentale al rialzo. 1.3130 è una linea molto forte sul cambio che si è rivelata tanto nel mese di dicembre quanto nel marzo 2013.
     1.3100 è ora linea minore dopo essere stata resistenza nel mese di dicembre.
     1.30 diventa sempre più forte: è stata resistenza al rally di settembre ed oltre ad essere cifra tonda è stata anche supporto al cambio EUR/USD.
     1.2960 è stata sostegno a inizio anno e sembra essere pronta a rinforzarsi nuovamente dopo aver funzionato da triplo minimo. Al di sotto, 1.2880 ha funzionato in entrambe le direzioni nel 2012 ed è stato l’inizio della linea di supporto del trend rialzista, attualmente è una resistenza molto forte.
     1.2805 è stato il bordo inferiore del range tra 1.3170 e 1.2805 che ha caratterizzato per lungo tempo il trading sul cambio Eur/Usd. 1.2750 ha interrotto la caduta del cambio durante il mese di marzo e si tratta di un’importante linea nella zona del ribasso.
     1.27 è una linea minore seguita da 1.2660, 1.2624 e, infine, 1.2587.

Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali

Il sentiment sul cambio rimane ribassista, anche se le banche hanno finalmente riaperto a Cipro, il danno è stato fatto, soprattutto nei confronti della fiducia degli investitori, dopo le dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo che ha parlato della possibilità di applicare lo stesso trattamento di Cipro agli altri paesi problematici della zona Euro.

Non solo, i grandi paesi dell’Euro sono in serie difficoltà: in Italia, come sappiamo, non c’è l’ombra di un governo e aleggia la possibilità di un ritorno alle urne. Francia e Germania lottano contro i fondamentali e la disoccupazione rimane da record in Spagna e Grecia. Questa settimana Draghi avrà non poche difficoltà a dare ottimismo ai mercati.

Anche se i dati USA a volte possono lasciare interdetti, il quadro complessivo indica la ripresa economica e i prossimi NFP potranno essere interpretati come l’elemento decisivo per confermare il graduale recupero dell’economia a stelle e strisce.

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