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Cambio Euro-Dollaro: consolidamento in attesa dei prossimi market mover
martedì 2 febbraio 2016, di
Il cambio Euro-Dollaro nella sessione di scambi di ieri ha ritrovato vigore, salendo fino al massimo intraday a quota 1,0948 per poi chiudere a 1,0894. I market mover di ieri relativi all’attività manifatturiera di Eurozona e USA hanno spinto a rialzo le quotazioni dell’Euro. Infatti, il PMI del Vecchio Continente è risultato in linea con le attese a 52,3, mostrando una fase espansiva dell’attività manifatturiera europea.
Il PMI americano, rilasciato dall’ISM, ha invece evidenziato una leggera crescita rispetto al precedente, ma rimane comunque a 48,2 segno che l’attività manifatturiera degli Stati Uniti è in fase di contrazione. Questo ha spinto gli acquisti sull’Euro in attesa di nuovi market mover. Intanto, nella sessione asiatica il petrolio ha ripreso la corsa a ribasso, perdendo la forza speculativa di qualche giorno fa.
Euro-Dollaro: i market mover di oggi, focus anche sul greggio
Il cambio Euro-Dollaro nella sessione di ieri è tornato a salire, spinto dai market mover sull’attività manifatturiera. L’Eurozona ha centrato le attese a 52,3, mostrando una fase espansiva del settore mentre negli USA, pur se in leggero aumento, rimane comunque in una fase contratta.
Questo ha spinto a rialzo le quotazioni dell’Euro, grazie anche alla contemporanea discesa del petrolio che, per la correlazione inversa con il Dollaro, potrebbe aver dato una mano alla risalita della moneta unica.
Petrolio che continua a scendere anche nella sessione asiatica, dopo il rally dei giorni scorsi. Le quotazioni del greggio sembrano aver perso la forza speculativa a rialzo a causa delle indiscrezioni di stampa riguardanti il meeting di emergenza dell’Opec. Sembra infatti che il Cartello non sia intenzionato a riunirsi fino a quando non sarà chiaro il peso del ritorno sul mercato dell’Iran.
E’ vero anche che negli ultimi giorni la correlazione inversa tra Dollaro americano e petrolio è andata scemando, a causa dell’arrivo di market mover importanti. Per la giornata di oggi non sono previsti particolari dati rilievo, a parte l’indice dei prezzi alla produzione e il tasso di disoccupazione dell’Eurozona e le scorte di petrolio settimanali negli USA. Domani invece, potrebbe esserci più volatitlità sul cross.
Euro-Dollaro: i market mover di domani
Per l’Eurozona infatti usciranno i dati su: vendite al dettaglio, inflazione (preliminare) e PMI dei servizi. Per gli USA, invece, verrano rese note le proiezioni su: ADP, PMI non-manifatturiero e scorte di petrolio. E’ più probabile quindi che gli operatori si focalizzino sui dati di domani che non sulla giornata odierna.
Euro-Dollaro: analisi tecnica di breve periodo
La connotazione grafica di oggi non sembra avere una particolare direzionalità. Dopo il rialzo di ieri, il cross EurUsd sembra che stia attraversando una fase di consolidamento. Le medie mobili rimangono sempre incrociate a ribasso anche se in fase quasi neutra nel breve-medio termine visto il movimento parallelo delle medie a 21 e a 60 giorni.
Gli indicatori tecnici sono in contrasto. Il MFI si muove quasi in area di ipercomprato mentre il RSI si muove saldamente sul valore di neutralità pari a 50. L’ADX anche non segnala al momento nessuna particolare direzione, visto che il -DM ed il +DM si trovano quasi sullo stesso livello e l’ADX ben al di sotto del valore di 25, che suggerisce una forza nulla del trend in atto.
E’ probabile che per oggi non vi siano particolari movimenti del cambio in attesa di vedere i market mover di domani. Unico catalizzatore di oggi potrebbe essere il prezzo del petrolio che, in caso di sell-off, potrebbe spingere a rialzo il Dollaro americano.
In questo caso, l’obiettivo primario sembra essere la media mobile a 60 giorni che ha già dato prova di rappresentare un supporto resistente in area 1,0834. Al momento, sembra difficile che l’Euro-Dollaro possa arrivare a toccare la trendline di colore giallo a 1,0948.
