Borsa: crisi politica investe Piazza Affari, che chiude a -0,86%

I dati sull’occupazione USA non sollevano Piazza Affari, che risente prevalentemente della crisi di governo in atto. La crisi politica italiana affossa la Borsa di Milano, che non vede spiragli neppure sul fronte fiscal cliff (nulla di nuove sul fronte occidentale), e che viene seguita dalle principali Borse europee dopo che l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è sceso a dicembre a 74,5 dagli 82,7 di novembre, e dopo che l’economia tedesca ha tirato il freno, con la produzione industriale scesa al 3,7% a ottobre rispetto all’anno scorso.

Anche lo spread Btp-Bund si allontana sempre più rapidamente dall’area 300 punti base e tocca quota 324 punti base.

In questo quadro il Ftse Mib ha chiuso a -0,86% a 15.699 punti, mentre il Ftse Italia All-Share ha segnato un -0,78% a 16.571 punti.

Bene Impregilo

Sugli scudi Impregilo (+3,28% a 3,274 euro), il cui Cda ha approvato il piano industriale per il triennio 2013-2015, indicando ricavi in crescita sopra i 3,3 miliardi nel 2015.

Chiudono in positivo Campari (+0,71% a 5,65 euro), Parmalat (+0,63% a 1,769 euro) e Fiat (+0,50% a 3,602 euro), che ha deciso oggi di licenziare 1.500 operai della fabbrica di Tychy, in Polonia.

Tra gli istituti bancari, la migliore performance spetta a Banca Popolare di Milano (+0,34% a 0,4093 euro).

Mediaset in forte ribasso

Crolla Mediaset (-3,13% a 1,363 euro), forse per effetto delle reazioni negative dei media nazionali ed esteri a un eventuale ritorno in campo di Silvio Berlusconi (l’annuncio di ieri aveva invece fatto brillare il titolo).

Chiudono in negativo A2A (-3,03% a 0,4004 euro) e Mediolanum (-2,82% a 3,658 euro).

In ribasso Saipem (-2,76% a 29,65 euro), che risente dei tagli al target price da parte di Goldman Sachs (da 47 a 42 euro) e di Deutsche Bank (da 39 a 35 euro), in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2013/2014.

Chiude in negativo anche Ansaldo STS (-2,13% a 6,66 euro)