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Borsa: Medio Oriente spaventa i mercati, Piazza Affari crolla
venerdì 16 novembre 2012, di
L’avvio incerto di Wall Street, i dati sulla produzione industriale USA e l’ombra di un conflitto in Medio Oriente spaventano i mercati: in linea con le principali Borse europee, Piazza Affari crolla.
Stati Uniti e Medio Oriente spaventano i mercati
Anche a causa dell’uragano Sandy, il dato sulla produzione industriale statunitense è stato inferiore alle previsioni e ha causato l’avvio incerto di Wall Street. A peggiorare la situazione, anche le tensioni a Gaza.
Lo spread Btp/Bund è rimasto stabile attorno a quota 350 punti base.
In questo quadro generale, il Ftse Mib ha segnato un -2,02% a 14.855 punti, mentre il Ftse Italia All-Share ha registrato un -1,98% a 15.709 punti, in una settimana poco felice per la Borsa italiana.
Campari in controtendenza, vendite su Telecom Italia
In controtendenza Campari (+1,28% a 5,545 euro) dopo una serie negativa che durava da più di una settimana.
Chiudono in positivo anche Tenaris (+0,63% a 14,37 euro), Salvatore Ferragamo (+0,56% a 16,10 euro) e Saipem (+0,09% a 32,02 euro), risalita nel finale.
La peggiore performance spetta invece a Banca Popolare di Milano (-5,13% a 0,366 euro).
Vendite anche su Telecom Italia (-4,54% a 0,683 euro), in attesa della riunione del Cda prevista per il prossimo 6 dicembre, in cui si discuterà dello scorporo della rete di accesso, dell’interesse di Sawiris e dell’offerta per la brasiliana Gvt.
Exor (-3,80% a 18,73 euro) paga il downgrade di Goldman Sachs (da "Buy" a "Neutral"), mentre Autogrill (-3,74% a 7,215 euro) ha smentito trattative e contatti con il fondo di private equity svedese EQT per l’acquisizione di Select Service Partners.
Chiude in negativo anche Mediobanca (-3,60% a 4,236 euro).