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Bonus arredi: mobili ed elettrodomestici, innalzati i vincoli. Eccoli uno per uno
mercoledì 2 aprile 2014, di
Il decreto casa entrato in vigore il 1°gennaio 2014 conferma la persistenza del vincolo relativo alla spesa per gli arredi, precedentemente eliminata dal decreto Salva Roma-Bis, decaduto subito dopo l’insediamento del Governo Renzi. La spesa non potrà dunque essere superiore a quella di ristrutturazione.
Sono tanti i limiti esistenti sul bonus arredi, l’agevolazione fiscale per coloro che devono comprare mobili e grandi elettrodomestici per il proprio immobile. Vediamoli uno per uno.
Bonus mobili, il limite è doppio
Il bonus fiscale del 50% destinato all’acquisto di mobili ed elettrodomestici è soggetto ad un doppio limite di spesa.
Il primo riguarda il tetto massimo di 10mila euro (suddivisi in 10 rate annuali) per la spesa.
Il secondo ha a che fare con l’obbligo di non superare le spese sostenute per la ristrutturazione dell’immobile. Facendo un esempio pratico. Se il proprietario di una casa spende 5 mila euro per effettuare lavori di recupero edilizio, usufruirà del bonus del 50% su una spesa massima di 5mila euro per gli arredi. Se il proprietario spende 15mila euro per la ristrutturazione, la detrazione si fermerà comunque a 10mila euro.
Bonus mobili, spese pregresse
Coloro che hanno effettuato acquisti per gli arredi nel corso del 2013 però possono stare tranquilli. La legge di stabilità che modifica la norma sui bonus mobili contenuta nel DL n. 63 del 2013 ha portata innovativa, quindi non interviene sulle regole in vigore l’anno scorso. A confermarlo anche il modello 730 e l’UNICO 2014, nei quali si tace sul limite di spesa legato ai lavori.
I pagamenti effettuati nel corso del 2013 non devono dunque rispettare il limite reintrodotto quest’anno: la spesa per i mobili può anche essere superiore a quella dei lavori di ristrutturazione.
Bonus mobili, le date
Per individuare il periodo in cui la spesa è stata conseguita bisogna far riferimento alla data in cui è stato effettuato il bonifico relativo al pagamento. Nel caso in cui si sia scelto come modalità di pagamento la moneta elettronica, la data da tenere in considerazione è quella in cui carta di credito o bancomat sono stati utilizzati dal titolare per effettuare la transazione.
Da sottolineare che per l’accesso al bonus del 50% gli acquisti devono essere effettuati tra il 6 giugno 2014 e il 31 dicembre 2014. Le spese di ristrutturazione che consentono la fruizione del bonus arredi sono quelle sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2014. I lavori di recupero devono iniziare prima dell’acquisto degli arredi, anche se il pagamento dell’impresa può essere successivo a quello dei mobili.
Bonus mobili e manutenzione
L’accesso al bonus arredi è fortemente legato al bonus ristrutturazioni. L’Agenzia delle Entrate ha infatti spiegato che per aver diritto alle detrazioni su mobili e grandi elettrodomestici, la persona fisica deve aver effettuato almeno interventi di manutenzione straordinaria (lavori in muratura, lavori sull’impianto elettrico, porte blindate ecc.).
La circolare n.29 del settembre 2013 infatti chiarisce che:
la detrazione in esame è collegata agli interventi:
- di manutenzione ordinaria, di cui alla lett. a) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale;
- di manutenzione straordinaria, di cui alla lett. b) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
- di restauro e di risanamento conservativo, di cui alla lett. c) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
- di ristrutturazione edilizia, di cui alla lett. d) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
- necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, ancorché non rientranti nelle categorie precedenti, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
- di restauro e di risanamento conservativo, e di ristrutturazione edilizia, di cui alle lettere c) e d) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro sei mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.
Bonus mobili, ma quali mobili?
La stessa circolare chiarisce quali sono, nel dettaglio, i mobili e gli elettrodomestici che godono del trattamento agevolato:
La detrazione in esame compete per le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 per l’acquisto di:
– mobili;
– grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica (ad esempio frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, forni, condizionatori).
Parlando dei mobili, rientrano nel bonus: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione.
Non rientrano invece: gli acquisti di porte, di pavimentazioni (ad esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.
Bonus mobili, trasporto
Le spese di trasporto e montaggio sono incluse nel bonus (entro i limiti di spesa stabiliti e descritti in precedenza)