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Bilancio digitale e aziende italiane: dal 2015 in Xbrl anche la nota integrativa
martedì 4 novembre 2014, di
Novità importanti per quanto attiene il bilancio delle società italiane. In seguito alla revisione effettuata da Xbrl Italia, già a partire dal 2015 tutto il bilancio (nota integrativa compresa) sarà digitalmente redatto in Xbrl: per l’occasione, la società ha rilasciato la versione finale della nuova tassonomia, capace di codificare i prospetti contabili e la nota integrativa del bilancio.
La novità – che riguarderà più di un milione di società di capitali – grava su tutti gli obbligati al deposito presso il Registro delle Imprese che non impiegano i principi contabili internazionali, ed è il risultato di lungo lavoro già sperimentato all’interno di due apposite campagne di testing. A ben vedere, l’innovazione riguarda principalmente la nota integrativa, fino ad oggi redatta nel “vecchio” formato Pdf/A. Con il passo in avanti, anche il documento generalmente più ampio e complesso del bilancio, potrà fruire del nuovo Xbrl, garantendo quindi un’elaborazione e un’integrazione nuovi schemi quantitativi, a beneficio della modalità di utilizzo.
Per quanto attiene gli utilizzatori, gli stessi potranno invece beneficiare di un aumento dei dati economico – finanziari a loro disposizione, considerando che buona parte delle informazioni di bilancio viene resa attraverso delle tabelle standardizzate che consentiranno una immediata elaborazione a livello di singola impresa o di sistema.
Non solo: garantendo un unico formato per i tre documenti (stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa), verranno ridotti ulteriormente i margini di errore e, di contro, verrà ampliata la qualità dei dati veicolati, garantendone quindi una coerenza più efficace. Un valore aggiunto a lungo atteso e, come già ribadito, frutto di una lunga fase di studio e di applicazione, terminata con uno specifico testing.
Le novità, come intuibile, riguarderanno anche i redattori. A fronte di una minore flessibilità nella redazione degli schemi di stato patrimoniale e conto economico, vi sono altresì minori margini di errori e di dimenticanze legate – magari – a una conoscenza non proprio adeguata delle norme e dei principi contabili. La nuova tassonomia permetterà invece ai redattori un modello di riferimento con minori margini di personalizzazione, ma pur con grandi vantaggi, come la velocità nella redazione o il rispetto delle disposizioni civilistiche.
Dal canto loro, i commercialisti si dichiarano pronti per la nuova “epoca” digitale. Non rimane che comprendere in che modo impatteranno i nuovi software gestionali, e quali saranno i supporti agli amministratori nel valutare la capacità della tassonomia di rappresentare in maniera chiara e veritiera la situazione aziendale.