Home > Altro > Archivio > Azioni Unicredit volatili: sale attesa per trimestrale
Azioni Unicredit volatili: sale attesa per trimestrale
giovedì 3 novembre 2016, di
Azioni Unicredit sulle montagne russe oggi a Piazza Affari. A metà mattinata il titolo del gruppo bancario guadagnava oltre il 2% a quota 2,166 - trainato dalle previsioni degli esperti sulla trimestrale, attesa per giovedì 10 novembre - mentre adesso si muove a -0,38% a quota 2,102 euro.
Per il terzo trimestre dell’anno gli analisti stimano un utile netto positivo di 467 milioni di euro, dato che si colloca leggermente al di sotto del trimestre precedente, archiviato con un utile pari a 507 milioni. Secondo gli esperti, l’utile netto per l’intero anno potrebbe toccare 1,62 miliardi di euro, eguagliando dunque la cifra con cui si era chiuso l’anno precedente.
Inoltre, l’utile per azione dovrebbe attestarsi a 0,26 euro con distribuzione del dividendo di 0,06 euro per azione, quota in ribasso rispetto alla stima precedente di 0,11.
Unicredit: la cessione di Ukrsotsbank
Lo scorso 31 ottobre l’istituto di Piazza Aulenti ha annunciato di aver completato la cessione del 99,9% detenuto nella controllata ucraina PJSC Ukrsotsbank ad ABH Holdings SA (“ABHH” holding con sede in Lussemburgo), in cambio di una quota di minoranza (9,90%) in ABHH.
In un comunicato diffuso da Unicredit si legge che
“termini e condizioni dell’operazione, come annunciato l’11 gennaio 2016, rimangono invariati. Gli impatti economici sono già inclusi nei risultati 2015, fatta eccezione per gli effetti sulla Riserva Oscillazione Cambi pari a circa meno €750 milioni (al 30 settembre 2016), con un impatto neutro a livello di capitale.
La Banca Nazionale dell’Ucraina ha autorizzato ABHH ad acquisire una partecipazione qualificata in PJSC Ukrsotsbank, controllata da UniCredit S.p.A.; la transazione è stata approvata il 12 ottobre 2016.
L’accordo tra ABH Holdings e Unicredit è stato approvato dal Comitato Antitrust Ucraino l’8 Settembre 2016. UCG si è avvalsa, in qualità di advisor, del supporto di Rothschild e Unicredit Corporate & Investment Banking”.
Unicredit: la riforma della governance
Intanto, stando a quanto viene riportato da La Repubblica, Unicredit starebbe per varare una riforma della governance che prevede una riduzione del cda da 17 a 15 membri, eleggibili per non più di tre mandati.
Inoltre, con la riforma - che sarà ufficializzata entro la metà di dicembre - i posti spettanti agli indipendenti espressi dalle minoranze potrebbero salire fino a tre.