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Azioni Unicredit: Equita alza peso in portafoglio. Pullback per mirare a quota €3,6?
venerdì 15 aprile 2016, di
Nella giornata di ieri si è tenuta l’assemblea straordinaria e ordinaria di Unicredit alla quale ha presenziato oltre il 46% del capitale. All’assemblea hanno preso la parola il presidente Giuseppe Vita e il CEO Federico Ghizzoni che hanno tranquilizzato gli azionisti sullo tsunami che ha investito il titolo della banca in Borsa. Come riporta la stampa, sembra che ci sia la volontà di accelerare lo smaltimento delle sofferenze dell’istituto di piazza Cordusio che in parte avverrà anche con l’ausilio del fondo Atlante.
Nonostante le agenzie di rating Fitch e Standard & Poor’s vedano rischi nel lungo periodo per le banche finanziatrici del fondo (con Fitch che ha avvertito della possibilità di un downgrade per il rating di Unicredit e Intesa San Paolo), nel breve termine l’iniziativa a matrice governativa dovrebbe apportare benefici al sistema bancario italiano. Infine, ieri Equita Sim ha reso noto di aver alzato il peso in portafoglio delle azioni Unicredit.
Le azioni Unicredit continuano a scambiare in rialzo in questi giorni, dopo un primo sell-off scaturito dalla confusione sui dettagli del fondo Atlante. Questa mattina le azioni della banca milanese continuano a viaggiare in territorio positivo, segnando al momento un allungo del +0,82% a quota €3,3434.
Azioni Unicredit: ieri presente all’assemblea oltre il 46% del capitale
Nella giornata di ieri si è tenuta l’assemblea straordinaria e ordinaria dell’istituto alla quale ha preso parte oltre il 46% del capitale. Hanno presenziato tutti gli azionisti di peso della banca eccezion fatta per la fondazione CariVerona che ormai partecipa solo in veste di istituzionale nel capitale di Unicredit.
All’assemblea hanno preso la parola il presidente Giuseppe Vita e l’amministratore delegato Federico Ghizzoni che hanno cercato di rassicurare gli azionisti presenti in merito al crollo delle quotazioni del titolo della banca milanese.
Azioni Unicredit: non preoccuparsi per il titolo banca è solida - Presidente Vita
Giuseppe Vita in particolare ha spiegato che il titolo è stato investito da uno “tsunami” a inizio anno per via delle preoccupazioni sul sistema bancario italiano, invitando però gli azionisti a scorporare l’andamento del titolo con la realtà.
La banca infatti ha registrato un utile di €1,7 miliardi nel 2015, ha deliberato un dividendo di €0,12 ad azione ed ha un CET1 ratio del 10,94% (in anticipo di 2 anni sul piano).
Azioni Unicredit: partecipazione a fondo Atlante non avrà impatto - CEO Ghizzoni
Federico Ghizzoni ha invece dichiarato che le tensioni sono “più fuori che dentro la banca” e che ed ha rasserenato gli animi degli azionsti sull’operazione aumento di capitale di Popolare di Vicenza di cui il CEO si ritiene soddisfatto.
Infine, l’ad ha dichiarato che la situazione attuale è dinamica (parlando del sistema bancario) e che le critiche delle settimane scorse hanno aiutato a stimolare il management delle banche e di Unicredit stessa.
Inoltre, l’ad ha rassicurato che la partecipazione da €1 miliardo al fondo Atlante non avrà ripercussioni negative sul bilancio della banca.
Azioni Unicredit: si velocizza processo di smaltimento NPL
Sembrano arrivare invece buone notizie sul fronte smaltimento non-performing loans. Il fondo Atlante potrebbe contribuire sia in maniera diretta che indiretta al miglioramento dei prezzi di mercato.
Unicredit ha €19,9 miliardi di NPL al netto delle coperture e l’istituto punta a smaltirne €10 entro i prossimi 3 anni. Il management nei giorni scorsi avrebbe sugellato un accordo con AnaCap per la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza da €420 milioni anche se fonti di stampa vogliono che il board sia in procinto di finalizzare il progetto Sandokan da €1,2 miliardi e quello della piattaforma con Idea Capital Funds (per la gestione di alcuni dossier condivisi con altri istituti).
In questi giorni numerosi analisti si sono espressi sull’impatto che può avere la partecipazione al fondo Atlante delle maggiori banche italiane.
Azioni Unicredit: Equita alza peso in portafoglio, per Icbpi è da buy
Fitch e Standard & Poor’s vedono rischi nel lungo periodo per Intesa e Unicredit, Citigroup prima di procedere ad un rerating attende novità sul fronte legislativo da parte del governo mentre Bank of America ritiene che per il momento la creazione del fondo Atlante sia positiva per il sistema.
Dall’estero invece non sono arrivati particolari apprezzamenti per l’iniziativa poiché gli esperti esteri ritengono che la dotazione del fondo sia troppo bassa e l’operazione non è ancora supportata da un’adeguata riforma del rientro dei crediti.
Equita Sim, una delle case d’affari più ottimiste sul fondo Atlante, ieri ha reso noto di aver alzato il peso in portafoglio delle azioni Unicredit con rating hold e target price di €5,5 mentre Icbpi ha confermato il rating buy con prezzo obiettivo fissato a €6,6.
Azioni Unicredit: analisi tecnica di breve periodo
Le azioni di Unicredit si trovano in una importante zona di resistenza delimitata dalla media mobile a 60 periodi a quota €3,4315. Nella seduta di ieri il titolo della banca milanese ha rotto la prima resistenza psicologica posta dalla media di breve periodo a quota €3,3471 con buoni volumi, il che conferma la bontà della rottura del livello. Adesso saranno necessari ulteriori volumi per oltrepassare l’attuale resistenza che, se superata, proietta il titolo verso quota €3,6.
La trendline rialzista di breve è intatta mentre gli indicatori tecnici suggeriscono spazi per ulteriori allunghi. Il RSI si muove poco al di sopra della zona di neutralità mentre il MFI vi si sta approcciando da sotto. Entrambi i movimenti sembrano dare suggerimenti positivi per le prossime sedute anche se oggi potrebbe verificarsi una certa cautela in fase di chiusura.
Nel weekend si terrà l’importante meeting di Doha tra produttori di petrolio, il che potrebbe far alleggerire le posizioni degli investitori avversi al rischio.
Una chiusura sopra il livello di resistenza attuale con buoni volumi sarebbe comunque un ottimo segnale per la prossima settimana. Non è da escludere che, in caso di mancata rottura con chiusura superiore al livello, si possa assistere ad un appoggio sulla media di breve per testarne la validità come supporto e per riprendere energia per un nuovo tentativo di rottura della media a 60 periodi.
