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Azioni UniCredit: puntare al rialzo? Tp in salita, nuove emissioni negli USA

lunedì 17 aprile 2017, di Flavia Provenzani

Azioni UniCredit: puntare sul rialzo? Ottimismo con l’emissione di bond in dollari negli Stati Uniti, mentre le banche di investimento rivedono positivamente il prezzo obiettivo sul titolo e pubblicano consigli e rating che suggeriscono un aumento della quotazione di UniCredit sul Ftse Mib.

È tempo di tornare a credere alla banca e ad un futuro rialzo delle sue azioni?

Azioni UniCredit: target price al rialzo

Il team di analisti della RBC Capital hanno recentemente alzato il target price sulle azioni Unicredit da 16 a 17 euro, rispecchiando la view positiva grazie al rialzo delle stime sul margine riportate nel piano della banca per il 2018 e 2019.

Non sono azioni UniCredit: la banca di investimento internazionale con sede in Canada ha aumentato il prezzo obiettivo anche del titolo Intesa Sanpaolo da 2,6 a 2,9 euro.
I rating aggiornato per il titolo UniCredit è outperform, anticipando che l’andamento delle sue azioni faranno meglio della variazione generale di mercato.

Di seguito riportiamo gli altri giudizi e target price recenti sulle azioni UniCredit:

Banca di investimentoDataRatingTarget Price
RBC Capital 12/04/2017 Outperform 17,00
Mediobanca 07/04/2017 Outperform 19,40
Morgan Stanley 06/04/2017 Equalweight 15,50
Goldman Sachs 05/04/2017 Selected list 19,40
Mediobanca 29/03/2017 Top pick 19,40
Exane 29/03/2017 Neutral 15,00

Azioni UniCredit: puntare al rialzo del titolo?

La revisione al rialzo del prezzo obiettivo del titolo avvalora la possibilità di un long di medio termine sulle azioni UniCredit.
Tuttavia, il recente coinvolgimento di UniCredit in un’istruttoria dell’Antitrust, insieme a Bnl e Intesa Sanpaolo, per applicazione controversa di anatocismo ha recentemente pesato sulla quotazione del titolo su Borsa Italiana.

Azioni UniCredit: ottimismo con la vendita di bond in USA

UniCredit ha compiuto un grande passo nel suo percorso di ripresa mercoledì scorso, tornando a vendere debito senior agli investitori degli Stati Uniti per la prima volta in 10 anni e gettando le basi per un’eventuale emissione di obbligazioni non privilegiate.
I due miliardi di dollari in titoli da 5 e 10 anni fanno seguito all’aumento di capitale da €13 miliardi completato con successo nel mese di marzo.

“È un altro passo importante per noi dopo l’aumento di capitale per raggiungere gli investitori internazionali”,

ha dichiarato Mirko Bianchi, CFO di UniCredit.

“Aumenta il range della nostra base di investitori, ma è anche un buon modo per noi per riposizionare il nome di UniCredit nel mercato del reddito fisso seguendo il nostro piano di ristrutturazione”.

L’accordo è stato offerto in formato 144A/Reg S, aperto agli investitori statunitensi e agli altri investitori in dollari in tutto il mondo.
L’ultima volta che gli investitori USA hanno avuto la possibilità di mettere le mani su delle obbligazioni della Banca in formato 144A è stata nel 2007.

Dal 2007 UniCredit ha venduto molto debito in euro, ma le emissioni in dollari statunitensi sono state solo in formato Reg S.
Gli investitori statunitensi sono stati prudenti nei confronti delle banche italiane per molto tempo, memori di problemi con i crediti deteriorati del Monte dei Paschi di Siena ed anche della stessa UniCredit.
Ma i diritti di emissione hanno contribuito a cambiare la percezione del nome di UniCredit negli Stati Uniti, riferiscono i partecipanti al mercato locali.

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