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Asia: il rischio inflazione allontana la possibilità di ulteriori stimoli.

mercoledì 11 aprile 2012, di Raffaele Guerra

Le nazioni asiatiche dalla Corea del Sud a Singapore potranno astenersi dal procedere con un quantitative easing questa settimana, dal momento che i prezzi del petrolio aggiungono rischi di inflazione, anche se monta la pressione sul Giappone affinchè avvii degli stimoli per l’economia e la Cina è alle prese con un rallentamento della sua espansione economica.

Le previsioni sostengono che l’Indonesia manterrà i tassi di interesse invariati per il secondo mese nella rilevazione di domani, e la Corea del Sud e il Pakistan faranno altrettanto il giorno dopo, secondo alcune rilevazioni di Bloomberg News. Per quanto riguarda Singapore, che utilizza il suo tasso di cambio per gestire l’inflazione, gli economisti prevedono che confermerà la sua posizione di politica monetaria il 13 aprile, giorno in cui si prevede che il governo segnalerà una ripresa della crescita.

Il costo del petrolio greggio è salito del 18% negli ultimi sei mesi, costringendo i governi asiatici ad aumentare i prezzi del carburante e a limitare le opzioni politiche per le banche centrali della regione a più rapida crescita nel mondo. Lo sviluppo in Asia potrà astenersi da un ulteriore stimolo monetario e fiscale perché l’espansione rimarrà su livelli robusti, mentre i picchi dei costi energetici possono rilanciare la minaccia di inflazione: a dichiararlo è stato oggi un rapporto pubblicato dalla Banca asiatica per lo sviluppo.

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