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Arriva il Dudù act, il Welfare animale di Forza Italia. No, non è uno scherzo

mercoledì 2 aprile 2014, di Vittoria Patanè

Il titolo e il giorno in cui è stato presentato porterebbero a pensare a uno scherzo. E invece no, Renato Brunetta era serissimo ieri, 1° aprile quando ha inviato una mail a tutti i rappresentanti di Forza Italia per renderli partecipi di un progetto animalista che dovrebbe, secondo lui, entrare a far parte del programma politico del partito in vista delle elezioni europee di maggio.

Ma che cos’è il Dudù Act? A spiegarlo è lo stesso parlamentare che, attraverso una serie di slide, indottrina i suoi colleghi sul welfare animale che vorrebbe far nascere nel nostro Paese.
L’Italia, neanche a dirlo, sulla materia si trova fortemente indietro rispetto ad anglosassoni, americani ed europei in genere. Per questo motivo, Brunetta vuole fare qualcosa per gli amici a quattro zampe e, nello stesso tempo, assicurarsi i voti degli animalisti per le elezioni che decideranno i seggi a Strasburgo.

Lo scopo del Dudù act è scritto nero su bianco nelle pagine di presentazione della proposta:

“Lo scopo di questa proposta è quello di definire forme di cura degli animali domestici e di attenzione alle loro esigenze, tali da garantire agli amici a quattro zampe un livello di benessere almeno pari a quello dei loro proprietari”.

Poi i dettagli “più tecnici”:

Un vero e proprio modello di Welfare animale che non abbia, però, costi per lo Stato e in cui le risorse necessarie al finanziamento delle iniziative a favore degli animali siano reperite all’interno dello stesso settore, tanto da un punto di vista “pubblico” (es. multe per chi non rispetta gli animali) quanto da un punto di vista “privato” (es. attraverso la stipula di polizze assicurative), partendo dal presupposto che l’amore incondizionato non ha prezzo.

Successivamente Renato Brunetta illustra all’interno delle sue slide, cosa si dovrebbe fare, nei fatti, in Italia:

  • Iscrizione all’anagrafe degli animali domestici (compresi gli animali esociti) entro un mese dalla nascita dell’animale o dalla data di possesso. La mancata iscrizione comporterebbe delle pene: sanzione economica se durante un controllo l’animale risulta sprovvisto dell’apposita iscrizione. L’importo della sanzione deve essere destinato al fondo per il welfare degli animali che ogni Comune è obbligato ad istituire con apposita voce di bilancio.
  • Obbligo di microchip per tutti gli animali domestici entro un mese dalla data di iscrizione all’anagrafe. Pena: sanzione economica applicata con la modalità appena descritte.
  • I proprietari sono tenuti a rispettare i seguenti doveri: garantire la salute e il benessere dell’animale; provvedere alla sua cura; fornire cure sanitarie adeguate.

Insomma un’iniziativa tutt’altro che negativa, volta a garantire migliori condizioni di vita agli amici a quattro zampe. Peccato che, secondo varie vote, non abbia attirato l’interesse dei parlamentari di Forza Italia.

A noi questo provvedimento non dispiace, ma ci sentiamo di dare un consiglio al capogruppo alla Camera di Forza Italia: magari con un altro nome, verrebbe preso un po’ più sul serio.

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