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Allarme gas serra: nuovi poveri se non verrano ridotte le emissioni di CO2

martedì 10 novembre 2015, di Simone Micocci

L’aumento di gas serra potrebbe portare a un incremento degli indigenti entro il 2030.

Inoltre, se non verranno ridotte le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera, la Terra diventerà un Pianeta pericoloso e inospitale per le generazioni future.

L’allarme arriva direttamente dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), che ha rilevato come le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera abbiano raggiunto un nuovo record nel 2014.

Il pericolo concernente all’alto livello di gas serra nell’atmosfera viene confermato anche dalle dichiarazioni dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che ha rilevato come sia molto importante affrontare il problema del cambiamento climatico per mantenere una sostenibilità economica a lungo termine e per una crescita sana.

L’OMM, a pochi giorni dalla Cop21 (Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite), ha lanciato un allarme molto importante poiché, anche se le emissioni di CO2 sono una minaccia invisibile, si tratta di un pericolo reale. Infatti, a causa della presenza di gas nocivi nell’atmosfera ci potrebbero essere delle conseguenze molto gravi per il nostro Pianeta: temperature globali più alte, eventi meteorologici catastrofici, aumento del livello e dell’acidità degli oceani e aumento del numero degli indigenti.

Pericolo gas serra nell’atmosfera

Secondo l’OMM, tra il 1990 e il 2014, il livello di gas serra nell’atmosfera è aumentato del 36%. Per gas serra, si intendono gas come l’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto, che vengono riversati nell’atmosfera dagli scarichi delle attività industriali, agricole e domestiche.

Nel dettaglio, secondo l’OMM le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica hanno raggiunto dei livelli allarmanti:

  • in tutto il periodo del 2014 il livello ha raggiunto le 397,7 ppm (parti per milione);
  • nella primavera del 2014, nell’emisfero settentrionale sono stati raggiunti dei picchi di oltre le 400 ppm;
  • nel 2015, l’intera concentrazione globale di CO2 ha superato le 400 ppm.

Per evitare che gli effetti sul clima siano disastrosi, non bisognerà superare la soglia di 450 ppm, ma vista la progressione inesorabile dell’emissione di gas nocivi, sarà molto difficile che questo accada.

Aumento della povertà

Secondo le stime della Banca Mondiale, l’aumento di gas nocivi nell’atmosfera sarebbe proporzionale all’aumento del numero di indigenti nel mondo.

Nel dettaglio, se non verrà ridotta la quantità di emissioni di gas nocivi nell’atmosfera, entro il 2030 ci potrebbero essere 100 milioni di nuovi indigenti. Infatti, i mutamenti climatici sarebbero la causa di un nuovo aumento dei prezzi dei generi alimentari e di conseguenza molte persone non riuscirebbero più a acquistarli.

Tra i Paesi più colpiti ci sarebbe l’Africa, ma le conseguenze negative dell’aumento dei gas serra si sentirebbero anche nel Sud-est asiatico: in particolare, in India entro il 2030 ci potrebbero essere 45 milioni di nuovi indigenti.

Cosa può fare l’Italia?

L’OMM fa appello alla Cop21, in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre, affinché in quell’occasione vengano presi dei seri rimedi per limitare il livello di gas serra sull’atmosfera.

L’OCSE, invece, si concentra sulla situazione dell’Italia e ai rimedi che il nostro Paese deve prendere per raggiungere i target sul clima. I suggerimenti dell’OCSE per l’Italia sono di procedere a una razionalizzazione del sistema degli incentivi e di riformare la tassazione sui veicoli in base alle emissioni di CO2.

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