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Accordo Alitalia-Etihad: manca l’ok delle banche. Mps e Popolare di Sondrio non mollano

martedì 10 giugno 2014, di Marta Panicucci

Continua la lunga Odissea di Alitalia alla ricerca di un partner per rilanciare la compagnia di bandiera italiana. Al momento il matrimonio con Etihad sembra cosa fatta, ma manca un tassello importante al puzzle che porterà le due compagnie all’altare: l’ok delle banche a cui si chiede di rinunciare al credito. L’accordo tra Alitalia e Etihad ha incassato l’ok di Intesa e Unicredit, mentre Monte dei Paschi di Siena e Popolare di Sondrio non vogliono rinunciare al loro malloppo.

L’accordo
I legali delle due compagnie stanno già lavorando per la stesura dell’accordo definitivo, le cui linee guida sono note da tempo. Etihad entra in Alitalia con il 49% della compagnia italiana investendo 560 milioni di euro. In cambio la compagnia araba chiede la cancellazione di un terzo del debito nei confronti delle quattro banche interessate e il riconoscimento di 2.200 esuberi. Il numero dei lavoratori "di troppo" è stato ballerino fino a ieri quando il Ministro Lupi, dopo innumerevoli smentite, è stato costretto a comunicare l’ufficialità di 2.200 esuberi. Oggi si terrà un importante riunione tra i sindacati e l’azienda per capire come risolvere la questione.

Le banche
Ma lo scoglio più grosso sembra essere quello del debito. Per portare a compimento il matrimonio tra Alitalia ed Etihad è indispensabile il via libera delle quattro banche creditrici. Agli istituti di credito infatti è stato chiesto di cancellare un terzo dell’indebitamento a breve, pari complessivamente a 560 milioni, e trasformare il resto in azioni da qui a due-tre anni, sottoscrivendo un convertendo.

E qui il fronte delle banche si spacca: mentre Intesa e Unicredit, esposte rispettivamente per 280 e 140 milioni, si dicono disposte a fare la loro parte nella cancellazione del debito, Monte dei Paschi di Siena e la Popolare di Sondrio sono meno propense ad accettare le condizioni di Etihad.

Le due banche, che a differenza di Intesa e Unicredit non sono socie di Alitalia, al momento sono impegnate in operazioni di aumento di capitale nel tentativo di rimettere i conti in ordine. E la rinuncia al credito, 93,3 milioni per Mps e 90 milioni per Sondrio, avrebbe un peso notevole sui loro conti. In queste ore si sta cercando una soluzione al problema: un possibilità sarebbe la cessione dei crediti delle due banche a qualcuno abbastanza solido da poterne reggere il rischio.

Il prossimo appuntamento decisivo è quello di venerdì 13, quando il consiglio di amministrazione di Alitalia presenterà il bilancio 2013 e, ammesso che abbia incassato l’ok dalle banche, accetterà l’accordo con Etihad.

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