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Ddl Boschi al Senato dopo l’accelerata di Renzi. Romani di Forza Italia: “Forzatura inaccettabile”
giovedì 17 settembre 2015, di
Il ddl Boschi, che prevede una modifica del Titolo V della Costituzione, è stato presentato l’8 aprile dello scorso anno, approvato l’8 agosto dello stesso dal Senato e, con varie modificazioni, dalla Camera il 10 marzo 2015.
Fino a eri in corso di esame in Commissione. il ddl Boschi è passato nell’Aula del Senato con una brusca accelerata impressa dal premier Matteo Renzi che, come già aveva annunciato, intende ottenere l’approvazione della Riforma del Senato entro il 15 ottobre.
Ddl Boschi da oggi al Senato: la calendarizzazione
E’ di ieri la decisione dei capigruppo di Palazzo Madama di trasferire il ddl Boschi al Senato.
Secondo quanto annunciato dal premier Matteo Renzi il testo del ddl, che prevede la riforma del titolo V della Costituzione, sarà esaminato in Aula fino a venerdì con una ripresa dei lavori lunedì. E’ stato fissato per mercoledì 23 entro le ore 9 il termine per la presentazione degli emendamenti.
Il premier conta di ultimare la procedura per il 15 ottobre in vista poi dei lavori che riguarderanno la Legge di Stabilità.
Ddl Boschi: le opposizioni insorgono. “Forzatura inaccettabile”
E’ stato più volte sottolineato il numero eccessivo di emendamenti presentati al ddl Boschi che rischiava di farlo rimanere impantanato per lungo tempo in Commissione, ma nonostante il ritiro da parte delle opposizioni degli emendamenti e tra questi anche i quasi 500mila presentati dalla LegaNord, Renzi ha deciso di andare avanti scatenando l’ira di diversi esponenti dell’opposizione.
Calderoli ha dichiarato:
"Ho riproposto il voto sull’istituzione di un comitato ristretto che per me è la soluzione del problema"
confermando la disponibilità a ritirare gli emendamenti lasciandone solo 10, per poi incalzare:
"se vuole andare in aula è perché in Commissione non ha i numeri. Non è per il numero degli emendamenti.”
Il capogruppo di Fi, Romani, parla di “forzatura inaccettabile”.
Ddl Boschi: Renzi convoca una direzione straordinaria del Pd
Matteo Renzi ha convocato per lunedì prossimo una riunione straordinaria del Pd soprattutto dopo che lunedì scorso è saltato il tentativo di mediazione tra maggioranza e minoranza dem che ha visto addirittura l’abbandono del tavolo da parte dell’on. Lo Moro la quale ha affermato:
“Siamo a un binario morto, a quel tavolo non si discute né di articolo 2 né delle funzioni del Senato.”
La tensione c’è, ma sono apparsi un po’ più rassicuranti le parole di Speranza che, dopo la convocazione, ha affermato:
"Un accordo sulle riforme si può ancora fare, ma dipende da Renzi. La prova muscolare della conta in direzione non serve a nulla. Servirebbe un’apertura politica che in questi giorni non c’è stata".
Si è mostrata invece ottimista Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali ribadendo che:
“ci sono le condizioni politiche e tecniche, anche sulla scorta del regolamento, per arrivare ad un testo ampiamente condiviso nel mio partito e nell’aula del Senato".