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Nasa, scoperto Trappist-1: cosa sappiamo sul sistema planetario con le gemelle della Terra?
giovedì 23 febbraio 2017, di
L’annuncio della Nasa di ieri, 22 febbraio, è stato uno dei più attesi degli ultimi tempi. Per divulgarlo a tutto il mondo, l’Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche ha indetto una conferenza stampa che è stata seguita a livello planetario. In diretta da Washington, alle 19:00, ora italiana, alcuni tra gli scienziati e i portavoce in forze alla Nasa hanno illustrato la scoperta con un importante messaggio: in sintesi, non si tratta più di sapere se verrà trovata la vita lontano dalla Terra, ma soltanto quando questo accadrà.
Esiste un esopianeta abitabile o è stata trovata una traccia di vita fuori dal sistema solare? Procediamo con calma: la scoperta riguarda un sistema planetario di esopianeti che ruotano attorno a una stella nana ancora molto fredda che ha una temperatura di meno della metà di quella del Sole. La cosa interessante è che queste sorelle della Terra sono a una distanza dalla stella madre che fa parte della fascia abitabile.
Da tempo gli scienziati sono alla ricerca di pianeti che ruotano intorno a stelle diverse dal Sole, chiamati esopianeti, e finora ne sono stati scoperti 3.777, di cui il primo, attorno alla stella 51 Pegasi, nel 1995. Tra questi soltanto una decina è ha caratteristiche simili alla nostra Terra. Con quei numeri le probabilità di trovare un gemello della Terra non sono poche. Il discorso vale anche per il nuovo sistema di sorelle della Terra, ancora troppo lontane per essere immortalate, ma che potrebbero ospitare tracce di vita.
L’annuncio Nasa di ieri potrebbe non aver fatto contenti coloro che sognano di scoprire qualche E.T. in giro per lo spazio, una scoperta che ancora è troppo complessa per gli strumenti a disposizione degli scienziati, ma che dalle premesse dell’Ente potrebbe non essere più così impensabile con questo nuovo sistema planetario.
Il sistema di pianeti gemelli della Terra che gira attorno alla stella Trappist-1 potrebbe avere condizioni favorevoli alla vita. Vediamo cosa sappiamo sulla scoperta della Nasa, e la verità sul sistema Trappist-1.
Annuncio Nasa, Trappist-1: c’è vita oltre la Terra?
L’annuncio della scoperta Nasa negli scorsi giorni era stato volutamente criptico, ma sicuramente stuzzicante per gli appassionati: “Parleremo di un’importante scoperta al di là del sistema solare”, e dal portale Cnet avevano subito lasciato trapelare l’indiscrezione volutamente ambigua, secondo cui la scoperta annunciata ieri avrebbe fornito nuove ambientazioni per opere di fantascienza.
Cosa sappiamo di Trappist-1? Il sistema si trova a circa 40 anni luce da noi e è chiamato così perché questo è il nome che è stato dato alla stella attorno alla quale girano i pianeti: Trappist-1 è una stella "fredda", con una temperatura superficiale di circa 2400 °C, meno della metà di quella del Sole.
Il nome della stella deriva dal telescopio TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope south (Trappist-south), con un’apertura di 60 centimetri installato all’Osservatorio di La Silla sulle Ande e comandato dall’Università di Liegi. Il telescopio fa coppia con uno identico installato nell’emisfero nord e ha il compito di monitorare un campione di stelle nane proprio per scoprire nuovi pianeti extrasolari valutando le variazioni di luminosità causate dal transito di un esopianeta davanti alla sua stella.
I pianeti sono stati chiamati Trappist-1 b,c,d,e,f,g, h rispettivamente dal più vicino al più distante dalla stella. Tra questi, si presume che e, f e g siano nella fascia di abitabilità in quanto a una distanza dalla stella sufficiente ad avere acqua liquida in superficie e quindi temperature comprese tra 0 e 100 gradi.
Annuncio Nasa: la verità sulla scoperta
La cosa più importante dell’annuncio Nasa di ieri è la possibilità ormai quasi certa di poter trovare condizioni favorevoli alla vita sui nuovi pianeti gemelli della Terra. Pensare di trovare forme di vita è piuttosto azzardato, ma in pochi anni, con il perfezionamento di strumenti adeguati, si riuscirà a sapere qualcosa di più.
Ad oggi, la distanza di 40 anni luce è troppa da colmare con i telescopi ed è difficile pensare a imminenti missioni per raggiungere Trappist-1. Tuttavia già il fatto di sapere che esiste un sistema con una stella nana ancora fredda consente di indagare tutte le probabilità di trovare condizioni favorevoli alla vita.