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Come saremo tra 1.000 anni? La risposta dell’intelligenza artificiale non vi piacerà
sabato 14 giugno 2025, di
Il boom dell’intelligenza artificiale (AI)- sta suscitando timori diffusi, ma è innegabile che questa tecnologia stia aprendo scenari del tutto nuovi e affascinanti.
Lo sviluppo dell’AI rappresenta una soglia verso territori inesplorati, offrendoci una prospettiva inedita sul futuro dell’umanità e sul nostro rapporto con la tecnologia.
Per immaginare come potremmo apparire tra 1.000 anni, abbiamo chiesto a Midjourney – un sistema di intelligenza artificiale specializzato nella generazione di immagini – di creare una serie di rappresentazioni futuristiche. Il risultato? Un viaggio visivo sorprendente, al limite dell’incredibile.
Secondo la visione dell’AI, l’estetica del futuro sarà radicalmente diversa: i volti umani sembrano essere stati riplasmati, fusi con elementi meccanici e intrecciati da fili e microstrutture tecnologiche. Una sorta di simbiosi tra carne e circuito.
Le immagini suggeriscono un futuro in cui la nostra identità visiva sarà profondamente integrata – o forse dominata – dalla tecnologia. Il volto umano, simbolo per eccellenza dell’individualità, lascia spazio a un design in cui l’organico si fonde con il digitale, dando vita a una nuova forma di espressione post-umana.
In questa visione dell’anno 3000, non si tratta più solo di indossare la tecnologia, ma di esserne parte integrante.
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In una seconda immagine, l’AI rimane coerente solo parzialmente con la sua previsione, presentando un volto non più ricoperto di fili, ma comunque scavato, spento e dalle lunghe narici.
Nell’output dell’intelligenza artificiale vengono mostrati volti umani di oggi, paragonati alla proiezione delle nostre sembianze tra 1.000 anni.
Secondo ChatGPT, invece, l’estetica del corpo non sarà più legata a criteri biologici o genetici casuali, ma sarà il risultato di scelte consapevoli, potenziamenti tecnologici e adattamenti ambientali. L’apparenza, quindi, non sarà più un riflesso passivo del DNA, ma una vera e propria interfaccia personale, dinamica e programmabile.
La fusione tra uomo e macchina sarà totale, secondo l’AI. ChatGPT prevede che l’essere umano avrà una “pelle intelligente” in grado di cambiare colore e texture a seconda dell’umore, della temperatura o degli eventi sociali.
Gli occhi, quasi mai biologici, saranno dispositivi multifunzione: potranno zoomare, tradurre in tempo reale e proiettare ologrammi. Il concetto di “sguardo” assumerà nuove sfumature, diventando un linguaggio visivo vero e proprio.
Ma non è finita qui. Grazie alla manipolazione genetica pre-natale e ai laboratori estetici di modifica somatica, secondo ChatGPT ogni individuo potrà scegliere il proprio aspetto come si sceglierebbe un abito. Dalla forma del volto alla statura, dalla simmetria del corpo al colore della pelle, tutto sarà personalizzabile.
La profezia dell’AI, in sintesi? L’essere umano del 3000 non si guarderà più allo specchio per giudicarsi, ma per scegliere chi essere ogni giorno.
Forse, più che immaginare il futuro, l’AI sta solo proiettando le nostre ossessioni presenti. Inseguendo il mito del corpo perfetto e della tecnologia, rischiamo di perdere ciò che ci rende umani. Ed il rischio, nel 3000, è essere diventati più programmabili che liberi.

Messaggi
23 maggio 2024, 10:23, di Alessio-Balin-158018
La vera domanda è: esisteremo ancora tra mille anni?
23 maggio 2024, 10:30, di Luca Anita-Morelli-158025
Se esistesse un investimento sensato da mettere a frutto tra mille anni, quale sarebbe?
23 maggio 2024, 10:52, di Sara-Gallo-158019
Secondo me si ma non saremo più sulla terra, saremo andati su qualche altro pianeta, sicuramente la luna e marte
23 maggio 2024, 11:14, di Fabio-Casolla-158771
+1
23 maggio 2024, 11:19, di Fabio-Casolla-158771
occhi piccoli a causa della continua esposizione agli schermi, teste ridotte dato che l’IA svolgerà compiti complessi al posto nostro, dita molto lunghe per interagire con dispositivi sempre più grandi, gambe corte e robuste per la mancanza di movimento, e pance gonfie per la posizione seduta prolungata. Inoltre, potremmo avere microchip inseriti nel corpo per migliorare le nostre capacità biologiche. In questo scenario, rischiamo di diventare esseri oziosi e meno intelligenti, con l’umanità che potrebbe vedere la propria fine per aver cercato di evolversi troppo rapidamente.
23 maggio 2024, 20:31, di Fabrizio-Capocasale-158794
A mio modesto avviso le immagini generate da Midjourney si basano su un data set di immagini preesistenti. Questi data set includono una vasta gamma di immagini, comprese quelle provenienti da film di fantascienza e altre rappresentazioni artistiche del futuro. Di conseguenza, le immagini create da Midjourney riflettono semplicemente le idee e le visioni che abbiamo già visto in opere di fantasia, non una previsione scientifica o accurata del futuro.
È importante comprendere che la IA generativa non ha la capacità di inventare qualcosa di completamente nuovo senza un punto di riferimento nei dati su cui è stata addestrata. Pertanto, le immagini dell’“uomo del 3000” che Midjourney ha creato sono in realtà una combinazione e una reinterpretazione di concetti e stili visivi esistenti, piuttosto che una visione realistica di ciò che il futuro ci riserva.
In sostanza, ciò che vediamo nelle immagini generate da Midjourney è più un riflesso del nostro immaginario attuale sul futuro, influenzato dalla cultura popolare e dalla fantascienza, piuttosto che una vera anticipazione di come sarà l’umanità tra mille anni.
23 maggio 2024, 21:19, di ESA-UK-158796
Saremo uguali a come siamo adesso, forse un po’ piú alti. L’ intelligenza artificiale è solo business, un computer.
26 maggio 2024, 19:58, di Nicola-Corbascio-158906
Condivido pienamente!
28 maggio 2024, 10:22, di Luca Anita-Morelli-158025
Un bel commento. Il problema di molte persone o comunque del sentire popolare in merito alle creazioni grafiche dell’IA è che essendo generate da un codice, siano generate da una "mente superiore" di cui molti non conoscendo le logiche si affidano come si trattasse di un nuovo messia.
Questa situazione mi pare star creando dei bias non indifferenti quando si parla di valutazione critica della realtà. E questo è un bel problema perché rischiamo di non aver imparato nulla dagli ultimi 15 anni e di affidare la nostra interpretazione della vita all’ennesima forma di distrazione.
29 maggio 2024, 21:41, di paolo-cassola-159115
Prima cosa bisogna cambiare modo di parlare e dire non come saremo perchè chi è vivo oggi fra mille anni non c’è e quindi bisogna parlare nei seguenti termini " Come saranno le persone viventi fra mille anni?". Ci penseranno coloro i quali saranno viventi in quegli anni ed a noi che ce frega? Abbiamo gia abbondantemente dato! Nella vita siamo stati anche dotati di una bellissima intelligenza vera e verissima e non virtuale, da usare bene. Anche quella ci è stata gratuitamente donata insieme alla vita. Tutti siamo un povero branco di comunissimi mortali e quindi le persone di fra mille anni saranno diverse da quelle di ora come noi di ora siamo stati diversi da tutti quelli che ci hanno preceduto! Buon tutto!