Home > Altro > Archivio > Calcio e migranti: ecco il sistema-Prato che coinvolge anche Inter e Fiorentina

Calcio e migranti: ecco il sistema-Prato che coinvolge anche Inter e Fiorentina

venerdì 21 luglio 2017, di Alessandro Cipolla

Calcio e migranti: una nuova inchiesta scuote il mondo del pallone, con la procura di Prato che ha eseguito quattro arresti a seguito di un’indagine su presunte irregolarità nell’arrivo di baby calciatori dalla Costa d’Avorio e dal Senegal.

I due temi più caldi dell’estate quindi, ovvero il calcio e l’immigrazione, si intersecano nell’inchiesta che ha portato all’arresto del presidente del Prato, squadra di Serie C, di quello della Sestese, che milita nell’Eccellenza toscana, di un procuratore e di una donna originaria della Costa d’Avorio.

Attraverso falsi documenti, il sodalizio riusciva a portare in Italia in maniera irregolare diverse giovanissime promesse calcistiche, che poi venivano vendute ai principali club del calcio nostrano. Indagando sulla vicenda poi gli inquirenti avrebbero anche scoperto un giro di partite truccate, sarebbero più di una decina, con ventitre indagati per frode sportiva.

Ecco dunque la richiesta di accesso ai documenti verso squadre come Inter, Fiorentina e Cittadella che, all’oscuro delle irregolarità, avrebbero poi acquistato dal Prato e dalla Sestese i baby calciatori.

Calcio e immigrazione

Quello ipotizzato dalla Procura di Prato sarebbe quindi un meccanismo criminoso che si è ripetuto spesso negli ultimi anni. Le manette sono scattate per Paolo Toccafondi, presidente del Prato, Filippo Giusti, patron della Sestese, il procuratore sportivo Filippo Pacini e una donna africana di cui vengono omesse le generalità per tutelare i minori coinvolti.

Il sistema-Prato consisteva nello scovare giovani talenti in paesi africani come la Costa d’Avorio e il Senegal, con la donna coinvolta che poi attraverso falsi certificati di maternità riusciva a portare in Italia i baby calciatori.

Una volta giunti nel nostro paese questi venivano tesserati dal Prato o dalla Sestese, che poi trevano cospicui guadagni nella successiva cessione dei giovani talenti a squadre di calcio anche della nostra massima serie.

Oltre all’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione, c’è anche un secondo filone dove invece si indaga su presunti frodi sportive. Sotto la lente degli inquirenti ci sarebbero dodici partite dello scorso campionato di Lega Pro e di Eccellenza che sarebbero state truccate.

Nel mirino ci sarebbe anche la doppia sfida tra Prato e Tuttocuoio, altra società toscana, valida per lo spareggio playout per evitare la retrocessione nei dilettanti. Alla fine a spuntarla fu proprio la squadra del presidente Toccafondi, che così riuscì a salvarsi al termine di una miracolosa rimonta compiuta nel girone di ritorno.

Il coinvolgimento di Inter e Fiorentina

Anche quest’estate sotto l’ombrellone non si parla solo di calciomercato. Oltre alla misteriosa cessione del Genoa e ai dubbi su Suning, il colosso cinese che ha comprato l’Inter, ora arriva anche questa inchiesta di Prato a scuotere il calcio italiano.

Oltre alle due società toscane coinvolte, è stata fatta richiesta di accesso a dei documenti anche all’Inter, alla Fiorentina e al Cittadella, che sarebbero comunque state all’oscuro degli illeciti dietro l’arrivo in Italia dei calciatori.

Il club viola di recente avrebbe acquistato dal Prato un giovanissimo calciatore africano, arrivato nel nostro paese però attraverso i documenti falsi presentati dalla donna africana coinvolta.

Il calciatore ivoriano Christian Kouame invece coinvolgerebbe l’Inter e il Cittadella. Classe 1997, il giovane attaccante arriva al Prato nel 2014, quindi ancora minorenne. Dopo un anno, viene prestato alla società nerazzurra dove disputa un buon campionato con la squadra Primavera.

L’anno successivo Kouame viene dato in prestito al Cittadella in Serie B, dove si mette in luce tanto che il club veneto decide poi di riscattarlo versando al Prato la lauta somma di 400.000 euro.

Guardando la storia dei movimenti di calciomercato del Prato si nota anche nel 2014 l’arrivo dalla Sestese, che lo aveva preso l’anno prima, del centrocampista camerunense Alex Bengala, classe 1998 e che quindi aveva 15 anni al momento del suo arrivo in Italia.

Il calciatore al momento milita nelle giovanili del Prato dopo esser stato prestato nelle scorse stagioni al Livorno e al Poggibonsi, con gli addetti ai lavori che lo considerano un giocatore dall’elevato potenziale.

Non è la prima volta comunque che il calcio nostrano si trova alle prese con vicende del genere. Nel 2001 infatti scoppiò lo scandalo passaporti falsi, che vide coinvolti anche giocatori come Alvaro Recoba e Juan Sebastian Veron.

Alla fine il processo sportivo si concluse con forti multe alle società e squalifiche per i tesserati, mentre dal punto di vista penale sia Lele Oriali, all’epoca dirigente dell’Inter, che Alvaro Recoba patteggiarono una pena di 6 mesi.

Anche lo scorso aprile comunque venne fuori una vicenda simile, con più di 300 giocatori anche di futsal che avrebbero ottenuti passaporti falsi per ottenere lo status di comunitario. Tra gli atleti coinvolti, figurava anche il centrocampista brasiliano Bruno Henrique che lo scorso anno ha vestito la maglia del Palermo.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.