Telecom, è ufficiale: Elliott ha il 5%. La lettera del fondo

Il 5% del capitale di Telecom è ora nelle mani di Elliott.

A confermarlo è stato lo stesso hedge fund statunitense, nell’attesa lettera indirizzata agli azionisti di rilievo di Tim, alla quale farà seguito la dichiarazione definitiva alla Consob.

Le azioni Telecom Italia hanno avviato gli scambi in deciso rialzo, dimostrando una forza superiore rispetto a quella dello stesso Ftse Mib. Al momento della scrittura l’indice principale di Borsa Italiana sta viaggiando in rialzo dello 0,19%.

La lettera di Elliott a Telecom

Non soltanto il fondo ha comunicato di possedere il 5% delle azioni Telecom (tra titoli ordinari e strumenti finanziari), ma ha altresì comunicato la sua intenzione di “catalizzare il cambiamento” di Tim, spingendo la società verso una maggiore valorizzazione in favore degli azionisti.

Elliott ha dunque precisato di non voler puntare al controllo di Tim, ma di voler indirizzare la società italiana delle telecomunicazioni su una via più proficua. Per raggiungere questo scopo, ha ribadito il fondo, sarà necessaria una profonda revisione del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia. Elliott ritiene infatti che:

“un Cda realmente indipendente sia necessario per migliorare sia la governance che la performance di Tim”.

Da qui la proposta di sostituzione di sei consiglieri con nuovi membri indipendenti. Arnaud de Puyfontaine, Hervé Philippe, Frédéric Crépin, Giuseppe Recchi, Félicité Herzog e Anna Jones dovrebbero essere rimpiazzati da Fulvio Conti, Luigi Gubitosi, Massimo Ferrari, Paola Giannotti De Ponti, Dante Roscini e Rocco Sabelli.

“In base alla nostra approfondita analisi riteniamo fortemente che ci possa essere un significativo upside per gli azionisti se un board indipendente adottasse dei passi per migliorare la direzione strategica e la governance”,

si legge ancora nel comunicato di Elliott.

In avvio di seduta, e dopo le comunicazioni di Elliott in merito al capitale di Tim, le azioni Telecom Italia hanno reagito senza particolari strappi, avanzando dapprima dello 0,90% e ora di un più contenuto 0,30% su quota 0,81 euro.