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Unicredit abbandona un duplice supporto dinamico. Ecco le strategie multiday
martedì 29 gennaio 2019, di
Le azioni Unicredit si attestano a 10,6540 euro a Piazza Affari, in flessione dello 0,11%. Il titolo già sotto i riflettori ieri per la notizia riguardante l’attacco hacker subito ad ottobre, oggi è nuovamente in evidenza per i rumors circa la cessione di 3 miliardi di NPL.
La banca guidata da Jean Pierre Mustier sarebbe pronta a smaltire altri crediti deteriorati. A febbraio secondo i rumors dovrebbe entrare in lavorazione il primo portafoglio da 800 milioni, mentre la restante tranche potrebbe essere smaltita nei mesi successivi.
Unicredit, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
A livello grafico i corsi sono ancora inseriti all’interno di una tendenza di lungo periodo ribassista, dai top registrati a fine aprile a 18,22 euro per azione. Tuttavia, le prime indicazioni di deterioramento di questo trend di lungo sono state evidenziate dalla divergenza dell’oscillatore RSI sul timeframe giornaliero.
I valori dello strumento algoritmico hanno infatti segnato una divergenza bullish in concomitanza con i minimi di prezzo segnati il 24 ottobre, il 20 novembre e il 27 dicembre, data in cui anche l’indice FTSE Mib ha messo a segno il primo forte rimbalzo simultaneamente con gli altri indici azionari globali.
Con la seduta di venerdì scorso, inoltre, le forze rialziste sono arrivate a testare la media mobile a 50 giorni dopo il tentativo fallito nella seduta del 3 dicembre. Tuttavia con la seduta di ieri e quella odierna i prezzi, proseguendo al ribasso, sono tornati al di sotto di questo livello dinamico ed inoltre alla moving average a 8 giorni.
La tendenza di breve termine rimane comunque rialzista dai minimi registrati il 27 dicembre, ma graficamente potrebbe verificarsi un inversione della tendenza di lungo solo con la rottura al rialzo del massimo a 11,2240 euro segnato il 13 dicembre 2018.
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Strategie operative su Unicredit
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Alla luce della struttura tecnica di breve periodo si potrebbero implementare strategie di natura long alla rottura al rialzo dei 11,0240 euro. In tal caso lo stop loss potrebbe essere collocato poco al di sotto del minimo della candela doji, più precisamente a 10,4200 euro. Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere identificato a 12,3540 prossima resistenza statica lasciata in eredità dal minimo registrato il 3 settembre 2018. Un target molto più ambizioso potrebbe invece essere posto a contatto con la media mobile a 200 giorni, che al momento transita a 13,2946 euro.

