Eurozona: l’agenda del meeting di domani. Sarà Francia contro Germania?

Avrà inizio domani il meeting di Bruxelles, i leader politici della zona Euro si incontreranno per discutere i temi caldi del momento che riguardano principalmete unione fiscale e unione bancaria e date le numerose divergenze che spaccano l’opinione politica (soprattutto sull’asse Francia-Germania), c’è chi ironizza: l’unione fiscale divide ciò che l’Unione Europea ha congiunto.

L’agenda del meeting

Sebbene non siano previste grandi decisioni, ma prevalentemente scambi di opinione, l’agenda del meeting Europeo di Bruxelles è assai fitta, tema centrale: unione fiscale e unione bancaria secondo le linee descritte dal rapporto firmato Van Rompuy, Draghi, Barroso, Juncker che descrive il percorso verso la genuina unione economica e monetaria.

La creazione di un organo di supervisione del sistema bancario sarà certamente all’ordine del giorno, la Banca Centrale Europea ha accolto la proposta della Commissione Europea di porsi quale autorità di supervisione, ma anche su questo tema la classe dirigente Europea si divide, nonostante un passo del genere rappresenti un momento fondamentale anche per l’attivazione del fondo ESM.

All’ordine del giorno, poi, temi come i sistemi di adeguamento dei bilanci, la creazione di un bilancio unico e quella dei contratti "individuali". Tutte questioni in grado di spaccare a metà il tavolo delle decisioni in Europa e che, sicuramente, non daranno esiti a partire da subito. Insomma, con tutte le probabilità il meeting di domani sarà l’ennesimo incontro/scontro sulle divergenze che dividono i paesi dell’Eurozona.

Francia e Germania: un tête-à-tête sulle divergenze

L’approccio Francese alle questioni che riguardano l’unione fiscale, mette la Francia ai ferri corti con la Germania. Da quando è stato eletto presidente, François Hollande ha preso posizioni in aperta divergenza con quelle della Cancelliera Merkel, sottolineando l’importanza della "solidarietà" in materia di richieste e imposizioni sui bilanci e promuovendo la strada per l’unione bancaria.

La divergenza tra Parigi e Berlino si rifà esattamente all’unione bancaria, ovvero all’istituzione di un organo di supervisione (BCE) del sistema bancario Europeo.
Mentre la Francia vorrebbe che tale organo fosse proclamato effettivo già dal 1 gennaio 2013, la Germania ha ancora molti punti sui quali dire la sua.

La Cancelliera Merkel e François Hollande, invece, si trovano d’accordo sulla necessità di istituire una forma di Tesoro dell’Eurozona, ma Berlino respinge l’idea di un bilancio formale che possa essere finanziato dai bond dell’Eurozona, anche perché rimarrebbe da vedere il metodo di finanziamento.

Altro tema caldo è quello dei "contratti individuali", come tabelle di marcia per il recupero della "retta via fiscale" che definiscano i limiti di spesa e delle penali per chi infranga i punti descritti nel proprio contratto. I contratti sembrano piacere alla Germania, ma meno a Francia, Italia e Spagna. Hollande ha spiegato: "i contratti non sono un’idea da respingere, ma qualcosa cui giungere alla fine di un processo, nessun paese accetterebbe un contratto senza essere sottoposto ad un programma di aiuti".

Saranno parole, soltanto parole?

Insomma, il meeting di questo giovedì si apre all’insegna di un numero di temi scottanti: l’unione, sia essa fiscale, bancaria o politica (quest’ultima è più utopia che altro) divide l’Eurozona, spaccandola a metà. Il punto, spiegano da tempo ormai gli analisti è che la zona Euro è costituita da parti radicalmente diverse e, per questo, sbilanciata. L’unico modo per rendere la situazione più equa è quello di allineare il più possibile le politiche fiscali e cedere parte del potere nazionale ad una qualche entità Europea, ma la questione non può essere così semplice. Ci sono questioni da affrontare nell’immediato, per tutto il resto, lo sappiamo già, ci vorranno ancora anni, se non decenni.