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WhatsApp a pagamento. Utenti in rivolta, è davvero la fine del “tutto gratuito”?
lunedì 4 febbraio 2013, di
WhatsApp diventerà a pagamento, questa è la notizia che gira da giorni sul web e che ha suscitato l’irritazione e lo sdegno degli utenti, ormai assuefatti all’idea di scambiarsi messaggi e foto in modo totalmente gratuito e senza alcun limite.
Quanto si pagherà WhatsApp?
WhatsApp è, attualmente, una della applicazioni di messaggistica istantanea più conosciuta e diffusa a livello mondiale. Motivo principale dell’enorme successo registrato dall’app in poco tempo è la sua gratuità, che permette a chiunque possegga uno smartphone di scaricare l’applicazione e scambiarsi messaggi con i propri amici presenti in rubrica.
Da tempo girano sul web le notizie del pagamento di social network come Facebook e WhatsApp, puntualmente smentite dai gestori e dai fatti. Questa volta, però, sembra che la notizia che WhatsApp diventi un servizio a pagamento non sia una bufala, ma la realtà, almeno su Android.
Nella descrizione dell’ultima versione dell’app, la 2.9.378 del 22 gennaio 2013, si legge infatti “abbiamo abilitato il sistema Google Play in-app-purchase per estendere il servizio”. Tale estensione ha un prezzo di 0,89 centesimi l’anno e, nonostante il costo irrisorio, la notizia sta già scatenando polemiche sul web.
La questione riguarda in particolare gli utenti che utilizzano Android, Blackberry e Windows phone, per i quali l’app è sempre stata totalmente gratuita. Per la versione iOS, infatti, resterà il già presente pagamento di 0,89 euro per scaricare l’applicazione che poi continuerà a funzionare gratuitamente.
Reazioni del Web
I due creatori di WhatsApp evidentemente hanno deciso di iniziare a guadagnare dalla creazione della messaggistica istantanea che ha conquistato il mondo. Anche se si tratta di un pagamento davvero irrisorio, il guadagno per Acton e Koum sarà enorme, dal momento in cui WhatsApp è diventata un’app utilizzabile su tutti gli smartphone.
Dal quel momento però, si giustificano i due creatori, è stato necessario assumere una squadra di tecnici che lavorino continuamento per garantire il perfetto funzionamento della chat, sembrerebbe questo il motivo alla base del cambiamento di rotta.
Ma cosa ne pensano gli utenti di questo canone? Tutti, sul web, parlando di una truffa bella e buona, un utente scrive: “dopo averci assuefatti vorreste denaro? Bella politica commerciale. Da strada. Io non pago, disinstallo tutto e torno ad email e sms”.
D’altra parte è risaputo che questa pratica rientra tra alcune delle tecniche di marketing più utilizzate basate sul gratuito e che prima o poi sarebbe potuto accadere.
Il successo di WhatsApp: Web contro privacy
Il motivo del gran successo di WhatsApp è anche il suo difetto maggiore: non è un mistero che l’app vada ben oltre i limiti imposti dalla privacy, ancora poco chiari riguardo alla telefonia mobile. Basta un accesso alla rubrica per aggiungere automaticamente i contatti nell’elenco degli amici facilmente raggiungibili grazie a WhatsApp. Non è un caso che l’app su iOS, in seguito ad un richiamo ufficiale dell’Unione Europea, abbia sostituito l’aggiunta manuale alla funzione di aggiunta automatica degli utenti. Altre critiche sono giunte quando alcuni hacker hanno rilevato la facilità con cui si può violare l’applicazione e decriptare i dati del telefono.