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Vaticano: Banca Centrale Mondiale. Serve riforma finanze
lunedì 24 ottobre 2011, di
Vaticano: un’ "autorità pubblica globale" e una "banca centrale mondiale" per guidare e governare le istituzioni finanziarie divenute ormai obsolete e spesso inefficaci nel trattare equamente le crisi.
Un importante documento elaborato dal Pontificio Consiglio Giustizia dovrebbe essere musica per le orecchie dei manifestanti di "Occupy Wall Street" e dei movimenti simili che, in tutto il mondo, hanno protestato contro la crisi economica.
Le 18 pagine del documento, "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di una autorità pubblica a competenza universale" sono, a volte, molto specifiche, con appelli mirati, ad esempio, all’adozione di misure di tassazione sulle transazioni finanziarie.
La crisi economica e finanziaria che il mondo sta attraversando pretende un impegno da parte di tutti, imponendo un profondo esame dei principi e dei valori culturali e morali che sono alla base della convivenza sociale.
Il documento condanna ciò che definisce “l’idolatria del mercato” così come il "pensiero neo-liberale" che abbraccia esclusivamente soluzioni tecniche per risolvere i problemi economici.
L’economia mondiale ha bisogno di un’ "etica della solidarietà" tra nazioni ricche e povere.
"Se non si trovano soluzioni alle varie forme di ingiustizia, gli effetti negativi che seguiranno sul piano sociale, politico ed economico saranno destinati a creare un clima di crescente ostilità e persino violenza, e in ultima analisi, mineranno le fondamenta stesse delle istituzioni democratiche , anche quelle ritenute più solide", si legge nel documento.
Ed ancora, viene chiesta la creazione di "un’autorità sovranazionale" di portata mondiale e una "giurisdizione universale" per orientare le politiche economiche e le decisioni.
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’’Si tratta di un’Autorità dall’orizzonte planetario, che non può essere imposta con la forza, ma dovrebbe essere espressione di un accordo libero e condiviso’’ e ’’dovrebbe sorgere da un processo di maturazione progressiva delle coscienze e delle libertà’’, coinvolgendo ’’coerentemente tutti i popoli’’. ’’L’esercizio di una simile Autorità posta al servizio del bene di tutti e di ciascuno, sarà necessariamente super partes’’
In una sezione che spiega perché il Vaticano ritiene necessaria una riforma dell’economia globale, il documento afferma: "In materia economica e finanziaria, le difficoltà più significative provengono dalla mancanza di un efficace insieme di strutture in grado di garantire, oltre ad un sistema di governance, un sistema di governo per l’economia e la finanza internazionale".
Secondo il Vaticano il Fondo Monetario Internazionale (FMI) non ha più la forza o la capacità di stabilizzare la finanza mondiale mediante una regolamentazione dell’offerta complessiva di denaro e non è più in grado di guardare "oltre l’ammontare del rischio di credito assunto dal sistema".
Il mondo ha bisogno di un "corpo minimo di regole condivise per la gestione del mercato finanziario globale" e di "una qualche forma di gestione monetaria globale". In questa prospettiva il Vaticano evidenzia la necessità di creare un organismo “che svolgerà le funzioni di una sorta di ’banca centrale mondiale’ che regoli il flusso e il sistema di scambi monetari, simile alle banche centrali nazionali”.
Il documento, che è stato presentato durante una conferenza stampa, riconosce che l’attuazione di un tale cambiamento potrebbe richiedere anni e altresì incontrare resistenza.
"Naturalmente, questa trasformazione sarà fatta al costo di un graduale, equlibrato trasferimento di una parte dei poteri di ogni nazione ad una autorità mondiale e alle autorità regionali, ma ciò è necessario in un momento in cui il dinamismo della società umana, l’economia e il progresso della tecnologia stanno trascendendo i confini, che sono di fatto già molto erosi in un mondo globalizzato".