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USA, Marijuana: "Divieto come epoca buia del Proibizionismo". Ecco la battaglia del New York Times
lunedì 28 luglio 2014, di
Dopo un lungo dibattito interno alla redazione, il New York Times ha deciso di schierarsi a favore della liberalizzazione della Marijuana. Il tema è al centro del dibattito statunitense dalla recente liberalizzazione in alcuni stati Usa; primo tra tutti il Colorado dove il tasso di criminalità è sceso e i ricavi statali aumentati. Con un lungo editoriale pubblicato questo fine settimana sul New York Times, il quotidiano ha dato il via ad una battaglia a favore della liberalizzazione della marijuana e contro il divieto che ricorda "l’epoca buia del Protezionismo".
Il caso del Colorado
L’esperimento iniziato il primo gennaio 2014 in Colorado può essere facilmente utilizzato come esempio per tutti coloro che invocano la legalizzazione della marijuana. Primo Stato Usa a consentire, tramite referendum, l’uso ricreativo della marijuana, il Colorado negli ultimi 4 mesi ha visto diminuire il tasso di criminalità ed aumentare i ricavi.
I fatti e numeri pubblicati dal Colorado Department of Revenue, parlano chiaro e smentiscono l’allarme lanciato all’indomani del referendum dalla polizia e dai contrari alla legalizzazione. Il timore infatti che, dopo la liberalizzazione, aumentassero furti e rapine è stato smentito dai fatti: a Denver, capitale del Colorado in cui si trovano gran parte dei negozi che vendono marijuana, il tasso di criminalità è sceso del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Confermate invece le previsioni di business: solo nel mese di marzo 2014, gli incassi del Colorado hanno raggiunto quota 19 milioni di dollari, ben 5 milioni in più rispetto al mese precedente. Sulla scia dell’esperimento in Colorado anche lo Stato di Washington ha dato il suo via libera per la legalizzazione della marijuana. Nel resto degli Usa invece, il suo uso è consentito in altri 17 Stati, ma soltanto a scopo terapeutico.
Editoriale del New York Times
"Sono passati 40 anni da quando il Congresso ha approvato il bando sulla marijuana, con gravi danni alla società, solo per proibire una sostanza che è meno dannosa dell’alcol. Il governo federale dovrebbe abrogare quel bando". Scrive così il più importante quotidiano statunitense, dando un gran scossa al dibattito e ai movimenti a favore della liberalizzazione.
"Non ci sono risposte perfette alle preoccupazioni della gente - continua l’editoriale - sull’uso di marijuana, ma neanche sul consumo del tabacco o dell’alcol; crediamo che ad ogni livello – impatto sulla salute, sulla società e sulle questioni legali – la bilancia penda sul lato della legalizzazione nazionale. Questo poi consentirà ad ogni Stato di decidere se permettere l’uso della marijuana per trattamento terapeutico. Riteniamo che Washington debba fare un passo indietro mentre gli Stati continuano a sperimentare la legalizzazione dell’uso terapeutico dello ‘spinello’, riducendo dunque le pene."
Secondo il New York Times i costi sociali della marijuana sono immensi. Nel 2012, secondo i dati resi noti dall’Fbi, sono stati effettuati 658mila arresti legati al possesso di marijuana paragonati ai 256mila per eroina, cocaina e altre droghe. Inoltre il quotidiano ricorra che "c’è un dibattito in corso tra gli scienziati per stabilire gli effetti della marijuana sulla salute, ma riteniamo che la dipendenza sia un problema minore, in particolar modo se paragonato all’alcol e al tabacco. L’uso moderato della cannabis non pone rischi per giovani adulti. Ci sono naturalmente preoccupazioni legittime sulle conseguenze per lo sviluppo delle menti tra gli adolescenti e per questo motivo sosteniamo il divieto di vendita l’uso ai minori di 21 anni".