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USA: 5 cose da sapere sul PIL americano nel terzo trimestre
mercoledì 26 novembre 2014, di
Scopriamo cosa significa e cosa c’è dietro.
Gli Stati Uniti stanno davvero superando le altre principali economie?
La Fed riuscirà a rimanere in pista per alzare i tassi il prossimo anno?
L’USD vedrà maggiori guadagni?
L’ultimo rapporto sul PIL degli Stati Uniti - per il terzo trimestre dell’anno 2014 - potrebbe avere tutte le risposte.
1. Gli USA stanno crescendo a tempo di record
Inizialmente gli analisti avevano previsto che l’economia americana sarebbe cresciuta del 3,5% nel terzo trimestre, con una piccola revisione al ribasso al 3,3% stando ai dati preliminari del PIL. Tuttavia, il report finale ha sorpreso tutti con un impressionante 3,9%, che segue la crescita del trimestre precedente del 4,6%.
Questo segna il ritmo di crescita più veloce dell’economia statunitense nell’arco di sei mesi a partire dal 2003.
È un nuovo record da un decennio a questa parte.
Su base annua, l’economia è cresciuta del 2,4% nel terzo trimestre, ben al di sopra del 2% registrato ogni anno da quando gli Stati Uniti usciti dalla recessione nel 2009 in poi.
2. I consumi e gli investimenti aumentano
Ciò che sorprende di più della lettura del PIL è il risultato dei miglioramenti significativi dei consumi e degli investimenti delle imprese. La spesa dei consumatori, che rappresenta oltre i due terzi della crescita economica generale degli Stati Uniti, è cresciuta del 2,2% nel corso del trimestre, più dell’1,8% stimato.
Gli analisti affermano che tutto ciò è stato stimolato dallo shopping folle in vista delle festività, in quanto i consumatori hanno acquistato più abbigliamento e prodotti per la casa. In più, il prezzo più economico del carburante permette agli americani di spendere di più per gli altri oggetti, con il costo medio di un gallone di benzina a 2,81 dollari, secondo il gruppo automobilistico AAA.
Nel frattempo, gli investimenti delle imprese in nuove apparecchiature sono aumentati al 10,7%, rispetto al 7,2% previsto mentre gli investimenti per operazioni future sono aumentati del 7,1%.
Questo indica che la fiducia delle imprese sta iniziando a migliorare, il che potrebbe portare migliori prospettive nei prossimi mesi.
3. Le esportazioni diminuiscono
La revisione al ribasso per le esportazioni ha portato ad un disavanzo commerciale più stretto rispetto alla stima: dal 1,3% previsto al 0,8% riscontrato. Ciò implica che, anche se la domanda locale rimanesse forte, i rapporti delicati con i partner commerciali esteri potrebbero comunque influire negativamente sull’attività commerciale e la crescita complessiva.
Gli esperti prevedono che il settore delle esportazioni continuerà ad affrontare i venti contrari nei prossimi mesi, come ad esempio il rallentamento dell’Eurozona e la difficoltà dell’economia giapponese.
4. L’anomalia dell’aumento delle spese militari
È interessante notare che una fetta considerevole del PIL degli Stati Uniti nel terzo trimestre deriva dal forte aumento delle spese militari, e difficilmente una simile situazione potrà ripetersi nel corso dell’anno. Anche se la spesa pubblica registrasse dei ricavi conseguenti, l’aumento del 16% delle spese militari subirà probabilmente un’inversione nei prossimi mesi.
5. La Fed non conferma l’aumento dei tassi
Tutto sommato, l’ultima versione preliminare del PIL degli Stati Uniti era già sufficiente a rafforzare le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Fed.
È da tenere a mente che l’economia ha visto - anche per più mesi consecutivi - un forte aumento dell’occupazione, che era già abbastanza per garantire ai trader che il ritmo di crescita attuale potesse continuare.
Il presidente della Fed Janet Yellen e la sua banda di politici continueranno ad agire con prudenza, ricordando a tutti che eventuali adeguamenti alle politiche economiche saranno strettamente basati sui risultati dell’analisi dei dati.
Per quanto ancora l’economia statunitense continuerà a crescere così?
Fonte: Babypips.com