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Trichet, crisi: una lezioni dura. Serve riforma trattati UE

domenica 16 ottobre 2011, di Nadia Fusar Poli

TRICHET, CRISI- L’Unione europea deve riformare i suoi trattati per evitare che uno dei suoi Stati membri, in futuro, possa creare problemi agli altri. Queste le parole del presidente della Banca Centrale Jean-Claude Trichet, a due settimane dal termine del suo mandato, e mentre i paesi europei stanno cercando di arginare la crisi provocata dal debito greco e le conseguenze del suo impatto sul sistema bancario. "Bisogna pensare al futuro". E in questa prospettiva, Trichet crede sia necessario cambiare i trattati UE "per essere in grado di impedire che un membro della zona euro sbandi e crei problemi a tutti gli altri", ha dichiarato il numero uno della BCE intervistato dal canale radiofonico francese Europe 1.

Il presidente della Banca centrale europea ha anche implicitamente respinto l’idea di "deglobalizzazione", inammissibile se si tratta di frenare gli scambi economici globali in quanto ciò comporterebbe ostacolare lo sviluppo dei paesi un tempo poveri, dove lo standard di vita rimane basso. Ms ritiene che un messaggio in favore di un rafforzamento della governance economica globale che deve essere considerato.
"Ci sono ovviamente una serie di lezioni da trarre dalla crisi”, e sono molto dure: non è possibile lasciare che un sistema finanziario e di conseguenza un sistema economico globale, sia così fragile"."La lezione della crisi è che in realtà bisogna andare oltre le raccomandazioni, possibilmente con delle sanzioni", ha aggiunto.

Al di là di misure di emergenza e urgenza, su cui si sta lavorando duramente per arginare il contagio della crisi greca, l’Europa, che aveva giurato di non tornare sui suoi trattati dopo le battute d’arresto del Trattato di Lisbona, ha recentemente dato i primi segnali di una probabile virata verso un nuovo cambiamento nel testo.
I commenti di Trichet sono seguiti a quelli di Angela Merkel, che ha lanciato l’idea ai primi di ottobre nel corso di una visita a Bruxelles, affermando che "la revisione dei trattati UE non dovrebbe essere un tabù".
Concordando con la cancelliera tedesca, il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva dichiarato l’8 ottobre che Parigi e Berlino proporranno "cambiamenti significativi" dei testi europei.
Domenica, a poco più di due settimane della sua partenza dall’Eurotower quale presidente della BCE, carica che sta per cedere all’italiano Mario Draghi, Jean-Claude Trichet ha assicurato di non credere “assolutamente” che l’area dell’euro sia minacciata dalla crisi attuale.
Egli ha sottolineato tuttavia la necessità per tutti gli europei di essere "estremamente vigili" in materia di finanza pubblica: “tutti i paesi (della zona euro), senza alcuna eccezione devono essere estremamente vigile, tutti i paesi, senza eccezione, devono essere estremamente prudenti."
"Il senso comune è quello di tutelare e proteggere, piuttosto che curare ... E ’molto importante monitorare con attenzione le politiche fiscali", ha precisato Trichet.

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