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Trading: stop dell’UE per le vendite allo scoperto di titoli europei
giovedì 8 novembre 2012, di
I mercati azionari dell’UE hanno approvato una nuova regolamentazione per vietare le vendite allo scoperto cioè quelle operazioni finanziarie effettuate prendendo in prestito le azioni senza possederle realmente. Ciò rappresenta un pericolo soprattutto nel caso di transazioni operate da grandi investitori come gli hedge fund.
Che cosa sono le vendite allo scoperto.
La vendita allo scoperto è una strategia di trading in cui un operatore vende titoli, in realtà non propri, ritenendo che il titolo sia sopravvalutato e che il prezzo scenderà. Il trader "prenderà in prestito" il titolo da un terzo (normalmente una società di intermediazione) per rivenderlo sul mercato aperto.
Una volta sceso il prezzo, egli riacquisterà il titolo e lo restituirà a chi glielo aveva dato in prestito. La differenza tra il tasso a cui lo aveva venduto e quello a cui lo riacquista costituisce il guadagno del trader.
Rischi e benefici.
A beneficiare di questa strategia sono i mercati finanziari poiché essa fornisce liquidità aggiuntiva (più venditori nei mercati di azioni e obbligazioni) e limita la probabilità di bolle dei prezzi.
In passato, quello che alcuni traders avrebbero fatto era innanzitutto vendere il titolo sul mercato aperto, e quindi prenderlo in prestito da un intermediario. Ciò si chiama "vendita a nudo".
Certamente, il rischio è che se qualcuno compra tali azioni sul mercato, ma il trader ha ancora "in prestito" il titolo da parte di un terzo, aumenta il rischio che il prezzo possa crescere rapidamente.
Le nuove normative, entrate in vigore lo scorso Giovedì 1 Novembre, verranno applicate a tutti i titoli, tra cui azioni e obbligazioni, principalmente scambiati all’interno dell’UE. Le vendite allo scoperto saranno vietate e di conseguenza tutte le operazioni di vendita dovranno essere ricoperte (ossia il trader prende in prestito le azioni prima di destinarle alla vendita).
Paesi come la Spagna e l’Italia, a Luglio, hanno applicato il divieto delle vendite allo scoperto, ed è solo ora che si iniziano a vedere gli effetti del regolamento sul resto della Zona Euro, sperando che ciò possa contribuire a facilitare l’aumento della volatilità, arrestata dall’incertezza dei mercati.
Tempi, modalità e obblighi della Commissione.
Un modo con cui l’UE intende regolamentare ciò è quello di ridurre il tempo che un manager ha a disposizione per ottenere un titolo dopo aver stabilito una posizione short. In passato i gestori disponevano di 30 giorni che oggi si sono ridotti a 4 per coprire la posizione.
Agli investitori sarà vietato l’acquisto di CDS (assicurazioni obbligazionarie) sui debiti sovrani dell’UE a meno che l’investitore non sia in grado di dimostrare che sta acquistando i CDS come copertura di una già esistente posizione long.
Dopo l’annuncio di queste nuove norme, gli analisti dei mercati finanziari si sono affrettati a precisare che il divieto di vendite allo scoperto potrebbe complicare le cose per le banche, per gli hedge fund e per le istituzioni finanziarie. Ad esempio, un numero enorme di transazioni non verrà eseguito rendendo le informazioni più costose.
Reazione USA.
Inoltre, il regolamento UE ha evidenziato per la prima volta come un’istituzione abbia pensato di regolamentare le transazioni all’estero. Secondo l’avvocato Stefano Wink, esperto in diritto finanziario, questo regolamento non statunitense avrebbe un impatto diretto sui traders negli Stati Uniti rappresentando una vera e propria sorpresa per molti osservatori del mercato USA.
I Trader di Forex devono iniziare a preoccuparsi?
Forse non per il momento. Il divieto limita solo vendite allo scoperto di titoli europei, titoli di stato, e CDS, il che significa che possiamo ancora vendere allo scoperto l’euro.
Tuttavia, ciò potrebbe causare un’ulteriore volatilità per le coppie di euro come i trader e gli investitori europei che stanno scommettendo contro la zona euro e che molto probabilmente trasferiranno la loro attività di trading sul mercato forex, che non è soggetta a restrizioni sulle vendite allo scoperto al momento.
Steve Barrow, stratega di valute e reddito fisso alla Standard Bank di Londra, ha osservato che questo potrebbe portare a pressioni di vendita più forti per l’euro in quanto il regolamento prevederebbe una significativa "riduzione numerica delle modalità per esprimere le posizioni tendenti al ribasso."