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Tosap, Cosap e Imus: cosa sono? Il caos delle imposte comunali e i chiarimenti del MEF
martedì 13 gennaio 2015, di
E’ caos sulle imposte comunali. Tra provvedimenti varati, rimandati, riapparsi e spariti nuovamente non ci si capisce proprio più niente. A cercare di sciogliere il bandolo della matassa è intervenuto dunque il Dipartimento delle Finanze che ha fornito dei chiarimenti relativi all’Imus, l’imposta municipale secondaria nata con il decreto legislativo n.23 del 2011, e sulla Tosap, l’imposta comunale sulle pubblicità e le relative affissione (Icpdpa) e del canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari (Cimp)
Ma prima di riportare i chiarimenti del Mef, sembra opportuno spiegare brevemente come funzionano queste imposte
Imus: che cos’è?
L’Imus è l’imposta municipale secondaria nata nel 2011 con l’approvazione del D.lgs. n.23. Il suddetto decreto stabiliva l’introduzione a partire dal 2015. L’Imus avrebbe dovuto sostituire la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, il canone di occupazione di spazi e aree pubbliche, l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni, e infine il canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari.
Imus: il regolamento dov’è?
Per entrare in vigore i Comuni hanno bisogno di un regolamento governativo che attualmente non c’è. A questo punto i precedenti tributi in vigore (Tosap e Cosap) rimangono attivi in attesa di ulteriori sviluppi.
Tosap, Cosap: i chiarimenti del Mef
Il Dipartimento delle finanze nella risoluzione n. 1/DF del 12 gennaio 2015 chiarisce che i Comuni non hanno la possibilità di istituire l’Imus in maniera automatica, servendosi dei singoli regolamenti comunali. Il Dipartimento delle Finanze ricorda che il Comune non può istituire l’IMUS in mancanza del regolamento governativo, cui la legge demanda la disciplina generale dell’imposta.
Questo comporta che, allo stato attuale dei fatti, l’imposta municipale secondaria entra in stand-by (in attesa dell’arrivo di un regolamento nazionale) e che i cittadini dovranno continuare a versare il Tosap, il canone di occupazione di spazi e aree pubbliche, l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni, e la Cosap , insieme al canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari.
Come al solito dunque, continua a regnare il caos fiscale.