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Telegraph: Italia esca dall’euro. Prospettive Pil in declino secondo l’Economist
giovedì 13 dicembre 2012, di
Gli inglesi sembrano avere due visioni differenti sul nostro destino. Per il quotidiano conservatore The Telegraph, la soluzione è presto detta: l’Italia esca fuori dall’euro! Tutt’altra visione per The Economist, che al ritorno di Berlusconi aveva titolato: "Mamma mia, here we go again". Secondo gli analisti del giornale britannico, inoltre, le prospettive sul Pil per l’Italia sono in netto declino: il nostro Paese è ultimo nella classifica stilata dal giornale.
L’Italia deve uscire dalla moneta unica: ecco la soluzione del Telegraph
Il vero problema per l’Italia e per la sua economia sta principalmente nella sua permanenza nell’euro: a dirlo, oltre a Silvio Berlusconi, è anche il giornale conservatore The Telegraph, che annuncia che l’Italia ha "la valuta sbagliata". Con una ricchezza maggiore rispetto alla Germania in termini pro capite, Ambrose Evans Pritchard sembra aver individuato la soluzione per l’economia italiana. "Il suo debito pubblico e privato combinato", scrive "è al 265% del Pil, inferiore a quello di Francia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti o Giappone" e risulta in cima alla classifica del Fondo monetario internazionale per quanto riguarda la "sostenibilità del debito a lungo termine".
Citando uno studio di Bank of America e il report di un analista della Royal Bank of Scotland, Andrew Roberts, Pritchard è convinto che esista una sola soluzione per risollevare l’economia italiana: con "un vivace settore delle esportazioni e un avanzo primario, se c’è un Paese nell’Unione europea che potrebbe trarre vantaggio dal lasciare l’euro e dal ripristino della competitività, questo è proprio l’Italia".
Un concetto che trova pieno accordo con quanto detto (e ribadito) da Silvio Berlusconi e dalla sua proposta di stampare moneta per ripagare il debito e limitare i tassi d’interesse che andiamo a pagare agli investitori stranieri. Quello del Telegraph è un vero e proprio endorsement politico-economico risolutivo per destare l’opinione pubblica italiana e allontanare così i timori per le conseguenze di un’uscita dall’euro.
Italia ultima nella classifica dell’Economist
Brutte nuove invece provengono dall’Economist: gli economisti consultati dal giornale londinese, hanno infatti annunciato le loro previsioni relative alla crescita di Pil per 14 economie mondiali. L’Italia occupa l’ultima posizione in questa particolare classifica.
Come potete vedere dal grafico, il declino dell’Italia è piuttosto evidente: se lo si confronta con le lievi riduzioni degli altri Paesi (a parte Stati Uniti, Giappone e Australia, che hanno migliorato le prospettive di crescita nel 2012), il crollo italiano risulta piuttosto imbarazzante. Il 2012 figura così come un annus horribilis per il Pil italiano, mentre il 2013, assicurano gli analisti, potrebbe presentare uno scenario migliore. A patto che l’Italia raccolga le sfide che costellano il suo percorso. O, forse, a patto che l’Italia esca dalla moneta unica, come esorta il Telegraph, per risolvere i suoi problemi senza fine.