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Taglio cuneo fiscale, cominciano a delinearsi piano e coperture. Ecco le intenzioni di Renzi
mercoledì 26 febbraio 2014, di
Il Governo Renzi ha come primo obiettivo quello di ridurre il cuneo fiscale. Sfida che va incontro alle aspettative europee, ma anche delle associazioni degli imprenditori, Confindustria in primis, che attendono con ansia il varo della misura.
Negli ultimi giorni rappresentanti dell’Esecutivo e del PD hanno parlato di un taglio a doppia cifra che dovrebbe comprendere anche una sostanziale diminuzione del 10% dell’Irap versata dalle imprese, che da sola equivale a 2,5 miliardi in meno di soldi da pagare.
Sul provvedimento relativo al cuneo fiscale sembrano essere tutti d’accordo. Il problema risiede nei dubbi sulle coperture. Il Governo Renzi dove troverà i soldi per finanziare una misura così ampia?
Il Premier non ha la bacchetta magica ed è noto a tutti che le casse dello Stato in questo momento non siano proprio colme di quattrini.
Ma nelle ultime ore sono arrivate le prime risposte.
Taglio del cuneo fiscale
Pensiamo che nell’arco di 12 mesi sia ampiamente alla portata trovare 8 miliardi per tagliare il cuneo fiscale, e che si possa arrivare anche a 10,
ha detto Filippo Taddei, responsabile economico del Partito Democratico nel corso di un’intervista a Radio 24.
Il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sarebbe già a lavoro per reperire i soldi necessari e secondo fonti ben informate, i primi interventi dovrebbero arrivare già nel corso della prossima settimana.
Il titolare del MEF sarebbe ottimista, grazie anche alla conferma arrivata ieri da Bruxelles sul deficit pubblico nel 2013 si è mantenuto sotto il tetto del 3%.
Questo permette al nostro Paese di usufruire di 3 – 4 miliardi in più da destinare al finanziamento della riduzione del cuneo.
Positive anche le previsioni per il 2014. Nonostante si preveda una leggera flessione del PIL infatti (da +0,7% a +0,6%, la metà rispetto a quello degli altri Paesi) il disavanzo dovrebbe attestarsi al 2,6%.
Coperture
Parlando di coperture, oltre ai soldi derivanti dal rispetto dei parametri del Fiscal Compact, Padoan e Renzi continuano a sostenere che una copertura cospicua potrà arrivare dalla riduzione della spesa pubblica.
Il Piano di Cottarelli, che razionalizza l’acquisto di beni e servizi, quando verrà presentato, apporterà cambiamenti radicali rispetto al passato e permetterà, secondo il supercommissario, di risparmiare (negli anni) 32 miliardi di euro.
E accanto a Cottarelli il Pd ha svolto un lavoro parallelo di revisione della spesa: secondo i nostri calcoli è possibile recuperare 5-6 miliardi di euro nell’arco di 12 mesi
Ha detto Taddei.
Ma non solo, nel caso in cui i mercati continuassero ad avere fiducia in noi e lo spread continuasse a ridursi, il Governo avrebbe in mano altri 2 o 3 miliardi derivanti da un abbassamento della spesa per interessi sui titoli di Stato.
Altri soldi dovrebbero arrivare infine da alcuni provvedimenti approvati in precedenza come la voluntary disclosure sui capitali provenienti dall’estero che, sebbene non produrrà delle “entrate alte”, darà dei forti benefici di carattere strutturale.
Inoltre Taddei ha specificato che il Governo sta procedendo alla revisione dei 10 miliardi di sussidi alle imprese dai quali, secondo lui si potranno recuperare ulteriori risorse.
Infine c’è la questione rendite finanziarie. Renzi ha smentito ieri nel corso della trasmissione televisiva Ballarò l’intenzione di aumentare la tassazione, ma solo sulle rendite pure:
Sì, c’è spazio per aumentare la tassazione delle rendite finanziarie, non dico sui Bot ma sulle rendite pure, questo per abbassare il costo del lavoro. Abbiamo una tassazione sulle rendite finanziarie tra le più basse in Europa. Ma io dico di attendere la riforma complessiva del sistema del fiscale. C’è la delega ancora aperta.