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Stato Islamico: il manifesto per diventare una jihadista perfetta redatto dall’ISIS. Un delirio di misoginia ed estremismo religioso

giovedì 5 febbraio 2015, di Vittoria Patanè

Sembra assurdo, ma è reale quanto i loro omicidi, la devastazione che si lasciano dietro al loro passaggio e il terrore che suscitano a livello internazionale.

Lo Stato Islamico ha redatto, pubblicandolo sul web, il manifesto per diventare una perfetta jihadista.

Le donne che vogliono unirsi all’ISIS sono tenute a seguire questo "documento", scritto dalla Brigata al-Khansaa.

La fondazione Quillam, organo londinese che si occupa di combattere contro l’estremismo, l’ha tradotto in inglese e reso accessibile ai media iinternazionali.

Secondo quanto riportato dalla BBC il "manifesto" ha un doppio fine: da un lato si espongono le rigidissime leggi vigenti nei territori dominati dallo Stato Islamico, dal’altro si mira a reclutare nuove adepte da inserire nella jihad.

Ricordiamo che ad oggi ci sono migliaia di foreign fighters che vanno a combattere al fianco dell’ISIS in Iraq e in Siria. Di questi, il 10% sarebbero donne.

All’interno del testo sono presenti tutti quei deliri basati su un estremismo religioso che, come sottolineato più volte, nulla ha a che vedere con il vero Islam. Tante le regole che le perfette jihadiste devono seguire. Secondo quanto si legge è "legittimo per una ragazza sposarsi all’età di 9 anni". Anche se il matrimonio avviene in età più tarda, "la maggior parte delle ragazze pure saranno già sposate dai 16 o i 17 anni".

Le nozze rappresentano un momento topico nella vita di ogni donna. Quest’ultima, una volta sposata, non può mostrarsi in pubblico e deve rimanere nascosta alla vista, deve sostenere il califfato a "porte chiuse".

Ogni "essere femminile", secondo quanto si legge nel manuale/manifesto deve essere istruita sui dettami dell’Islam, durante l’età compresa tra i 7 e i 15 anni.

Dopo le regole, arrivano le accuse. Le prime vengono scagliate contro il "modello occidentale delle donne emancipate" Per queste ultime, l’uguaglianza con gli uomini porta solo tormenti. Poi si passa alle boutique di moda e ai saloni di bellezza, descritti come luoghi in cui opera Iblis, il diavolo.

Ma le critiche più pesante vengono riservate alle "donne perdute" dell’Arabia Saudita che:
l

avorano possono lavorare fianco a fianco con gli uomini, sono ritratte nelle loro carte d’identità, hanno accesso a corsi di studi occidentali e possono frequentare le università della corruzione".

Colpevole di questa situazione è anche la TV che viene descritta come il veicolo "della prostituzione e della corruzione".

Come scritto in precedenza, il "manifesto" è stato scritto dalla Brigata al-Khansaa, contingente formato da sole donne che rappresenta una sorta di corpo di polizia attivo a Raqqa, in Siria. Scopo del gruppo è quello di far rispettare le leggi dello Stato Islamico e di applicare in maniera rigorosa e intransigente le regole della Sharia.

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