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Sondaggi politici: PDL ancora in testa, ma Matteo Renzi potrebbe ribaltare la situazione

sabato 24 agosto 2013, di Vittoria Patanè

I sondaggi realizzati nel corso dell’ultimo mese incoronano nuovamente Silvio Berlusconi e il PDL. Nonostante la condanna per frode fiscale e la possibile incandabilità, il Cavaliere continua a dominare la scena politica nostrana; gli italiani, a quanto pare, vogliono ancora lui.

A dirlo non è una singola indagine sulle intenzioni di voto dei cittadini, ma tutte: da SWG a Tecnè, fino a IPR Marketing, i dati raccolti dicono sempre la stessa cosa, variano le percentuali, ma il risultato è il medesimo. Se si votasse oggi, Silvio Berlusconi e il PDL conquisterebbero una netta maggioranza non solo alla Camera, ma anche al Senato, quel Senato in cui ottenere una prevalenza di seggi, nel corso delle elezioni susseguitesi negli ultimi anni, è sembrata un’impresa impossibile.

I risultati

La condanna definitiva in Cassazione non sembra aver intaccato la figura di Silvio Berlusconi, anzi, gli italiani sembrano disposti a rinnovargli la loro fiducia e a riconsegnargli le chiavi di Palazzo Chigi.

Le rilevazioni svolte da SWG danno la coalizione di centrodestra al 37,8%, contro un 32,3 del centrosinistra. Ben 5 punti percentuali di vantaggio quindi che equivarrebbero a una vittoria schiacciante su un PD che da febbraio ad oggi, non è ancora riuscito a riconquistare la fiducia degli italiani.

Più ridotti i margini rilevati dall’Istituto Piepoli e dall’Euromedia Research di Alessandra Ghisleri. Nonostante il primo posto del PDL rimanga confermato, il primo parla di un vantaggio di appena un punto percentuale, mentre il secondo da al partito del Cavaliere un margine di vittoria di 3 punti percentuali.

E il Partito Democratico?

Secondo i sondaggi, l’unico modo che il PD avrebbe di recuperare terreno sarebbe quello di proporre come candidato Premier Matteo Renzi. Nonostante nel corso degli ultimi giorni il Sindaco di Firenze sia un po’ più defilato rispetto al passato, gran parte degli italiani non perde di vista le mosse dell’ex Rottamatore.

Ad oggi, appare infatti l’unico capace di mettere in discussione la leadership del Cavaliere e di risollevare le sorti di un PD agonizzante.

Senza di lui, le prossime elezioni potrebbero dare il definitivo colpo di grazia al centrosinistra. Dopo febbraio, gli italiani attendevano risposte. Queste non sono arrivate e neanche il Governo di Enrico Letta sembra essere riuscito a convincere i cittadini a fidarsi del PD. Ma Matteo Renzi può, tutto dipende da lui.

Se il PD facesse una scelta diversa quindi, andrebbe incontro ad una nuova disfatta. A dirlo è Antonio Noto, direttore d IPR Marketing:

"è probabile che si affiderebbe a un candidato per così dire ’istituzionale’, un po’ come accadde la volta scorsa con Bersani. In questo caso, è probabile che toccherebbe ad Enrico Letta. Ma anche l’attuale premier non pare, come Bersani, essere un trascinatore di voti. Il rischio è che si ripeta quanto è accaduto lo scorso febbraio".

Insomma lo scenario politico dei prossimi mesi pare ormai scritto: la battaglia sarà tra il Cavaliere e Matteo Renzi, ma restano due grandi incognite:

  1. Il risultato del Movimento 5 Stelle che potrebbe, ancora una volta, sorprendere tutti;
  2. il futuro politico del Cavaliere, se infatti si decidesse per l’incandidabilità, la situazione potrebbe ribaltarsi e presentare movimenti del tutto inaspettati.

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