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ABI: sofferenze bancarie ancora in aumento
mercoledì 21 maggio 2014, di
Le sofferenze in Italia continuano ad aumentare, è ciò che emerge dal rapporto mensile dell’ Abi di maggio.
La rischiosità dei prestiti in Italia, per effetto della crisi è ulteriormente cresciuta e le sofferenze lorde sono risultate a marzo 2014 pari a 164,6 miliardi in aumento di 2,6 miliardi rispetto a febbraio e di circa 33,6 miliardi rispetto ai 130,9 miliardi di fine marzo 2013, segnando un incremento annuo di circa 25,7%.
Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è dell’8,6% a marzo 2014 (6,6% un anno fa; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 14,6 per i piccoli operatori economici, il 14% per le imprese ed il 6,4% per le famiglie consumatrici, si registra una riduzione dai 78,2 mld di euro a febbraio ai 75,5 mld di marzo, a seguito di operazioni di cessione di prestiti in sofferenza.
Che cosa sono i crediti in sofferenza?
Sono quei crediti bancari la cui riscossione non è certa (per le banche e gli intermediari finanziari che hanno erogato il finanziamento), poichè i soggetti debitori si trovano in stato d’insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in sistuazioni sostanzialmente equiparabili.
La "sofferenza" non va confusa con un semplice ritardo nei pagamenti, il semplice ritardo non è condizione sufficiente per la segnalazione a "sofferenza" alla Centrale dei Rischi o nel bilancio dell’intermediario finanziario.
"Urgente risolvere il problema delle sofferenze bancarie", è ciò che sostiene Carmelo Barbagallo, capo della Vigilanza della Banca d’Italia: maggiore è il volume degli "incagli" che intasano i bilanci delle banche, minore è la loro disponibilità a concedere nuovi prestiti a famiglie e aziende. Oggi le sofferenze hanno superato quota 160 miliardi, arrivando a valere l’8,5% degli impieghi, il primo intervento da mettere in campo è il rafforzamento del capitale di rischio degli Istituti, che continua Barbagallo, consentirebbe alle banche di assicurare un po’ più appropriato sostegno finanziario e alle imprese di attingere ad altre fonti di finanziamento , alternative al circuito bancario.
Uno strumento importante per la ripresa del credito, è la cartolarizzazione, cioè l’operazione finanziaria con cui le banche intestano una parte dei prestiti concessi ad una società ad hoc, in modo da lasciarli fuori bilancio, essa consente alle banche di attenuare i vincoli di capitale e liquidità e alle imprese di accedere al mercato dei capitali per via indiretta.
In conclusione sempre secondo l’Abi le sofferenze dovrebbero continuare ad aumentare superando quota 190 miliardi di euro nel 2015, anche se l’economia sta lentamente tornando a crescere. Il tema delle sofferenze, come abbiamo detto, è importante con l’avvio del vasto esame dei bilanci bancari da parte della Bce, tanto che la stessa Banca d’Italia ha suggerito la messa a punto di una "bad bank", concedendo garanzie pubbliche agli istituti che si mettono insieme per risolvere il problema.
