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Società in perdita sistematica: allungato a 5 anni il periodo di monitoraggio

mercoledì 22 ottobre 2014, di Federico Migliorini

Il Decreto sulle semplificazioni fiscali contiene disposizioni che rappresentano effettive semplificazioni degli adempimenti da parte dei contribuenti. Di particolare interesse per le società di capitali vi è sicuramente la modifica apportata sulla disciplina delle società in perdita sistematica, estendendo fino a 5 anni il periodo di monitoraggio delle perdite fiscali, ampliando così le possibilità di disapplicazione della normativa.

La normativa sulla società di comodo
La disciplina delle società di comodo è stata introdotta con lo scopo di disincentivare il ricorso all’utilizzo societario per la mera detenzione di beni improduttivi di reddito, in quanto utilizzati nella sfera personale dall’imprenditore. La ratio della norma è che, se i beni posseduti dalla società non contribuiscono a generare un volume minimo di ricavi, si suppone che essi non vengano impiegati nello svolgimento di un’attività imprenditoriale, ma siano intestati fittiziamente alla società nell’esclusivo interesse dell’imprenditore.

La disciplina delle società di comodo è stata oggetto di una profonda rivisitazione con il D.L. n. 138/2011, il quale suddivide in due categorie l’ambito di applicazione della disciplina: da una parte vi sono le società non operative, ovvero quelle che non superano il c.d. “test di operatività”; dall’altra le società in perdita sistematica, ovvero quelle che si trovano in perdita fiscale per 3 esercizi consecutivi (o due in perdita e uno in utile ma sotto il livello minimo).
Le società che non rientrano nei parametri previsti da una delle due categorie rientrano automaticamente nella onerosa fattispecie delle società non operative, con rilevanti conseguenze, in termini di maggior reddito ai fini IRES e IRAP, sia in termini di limitazione al rimborso dell’eventuale credito IVA della società.

La novità del decreto semplificazioni
Come abbiamo detto, attualmente diventano società in perdita sistematica le società che dichiarano perdite fiscali per tre periodi d’imposta consecutivi oppure che sono in perdita per due periodi d’imposta con un terzo che ha reddito inferiore rispetto a quello minimo, così come determinato ai sensi dell’articolo 30 comma 3 della legge n. 724/94.

In questi primi anni di applicazione la nuova fattispecie ha creato non pochi problemi da un punto di vista operativo, acuendo gli effetti della crisi, facendo diventare automaticamente non operative anche società che in realtà non lo sono, ma che stanno soltanto subendo risultati economici negativi.

Per attenuare questo tipo di conseguenza il Decreto prevede l’allungamento da 3 a 5 anni del periodo di monitoraggio e quindi, la società in perdita sistematica diventerà di comodo nel periodo d’imposta successivo al quinquennio chiuso in perdita.

Questa novità dovrebbe permettere di circoscrivere i casi di perdita sistematica alle situazioni davvero più critiche, ovvero alle società che presentano perdite strutturali, come le società in liquidazione, lasciando fuori le società operative che sono cadute tra quelle in perdita sistematica esclusivamente per aver risentito in maniera più acuta degli effetti della crisi economica.

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