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Sisal: Ipo annullata per le recenti turbolenze dei mercati

sabato 12 luglio 2014, di Simone Casavecchia

Dopo l’insuccesso segnato dall’operazione che ha portato Fincantieri a Piazza Affari sembra sempre più probabile un decisivo cambio di rotta nelle Ipo che tanto aveva esaltato gli operatori finanziari fino a pochi giorni fa. Le recenti turbolenze sui mercati e le incertezze legate soprattutto allo scenario geopolitico internazionale e al recente crollo del principale istituto bancario portoghese hanno condotto a decisioni simili sia il colosso farmaceutico Rottapharm che Sisal: entrambi i gruppi hanno, infatti, deciso di ritirare l’Offerta Pubblica Iniziale.

Un clima di incertezza
In uno scenario finanziario in cui dopo l’euforia sembra arrivata la cautela, con gli operatori delle banche d’affari animati da grande prudenza circa le prossime quotazioni, il sentire comune sembra essere contraddistinto da un clima di generale attesa. Dopo l’insuccesso di Fincantieri, infatti, gli operatori di settori stanno consigliando ai propri investitori la prudenza sul trend delle prossime quotazioni, soprattutto sui progetti di Ipo, anche se, dopo l’estate potrebbe tornare un clima più sereno. Tra le molte società interessate alla quotazione in borsa l’atteggiamento è simile perché tutti voglio evitare figuracce, per questo anche Fedrigoni, Favini, il caffè Zanetti e Ovs, grandi gruppi italiani interessati all’ingresso a Piazza Affari potrebbero rimandare le rispettive Ipo dopo la pausa estiva.

Sisal ritira l’Ipo
Per quanto riguarda Sisal, l’offerta non avrebbe incontrato una forte domanda, per questo ieri Sisal Group e Gaming Invest, d’acccordo con Deutsche Bank, London Branch e Ubs, che nell’operazione avrebbero dovuto ricoprire il ruolo di coordinatori dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione, hanno annunciato la decisione di voler ritirare integralmente l’Offerta Globale. Da quanto dichiarato dai rappresentati di Sisal, la situazione sfavorevole del mercato mobiliare domestico e internazionale, configuratasi recentemente, avrebbe determinato la mancanza delle condizioni per concludere in maniera soddisfacente la quotazione in Borsa.
Sisal Group ha confermato comunque, in una nota, l’intenzione di continuare a perseguire i propri obiettivi di crescita portando avanti un’azione di consolidamento all’interno della catena del valore del mercato dei giochi e rafforzando la propria posizione nel mercato dei pagamenti e dei servizi.

Le cause del ritiro dell’offerta
La decisione sembra essere stata determinata delle condizioni dell’offerta stessa, caratterizzata da particolari vincoli e soggetta a specifiche condizioni legate agli ingenti debiti di Sisal e dell’azionista venditore Gaming Invest. I proventi della vendita avrebbero infatti dovuto essere, al netto delle commissioni, pari ad almeno 291 milioni di euro mentre il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed Ebitda proforma di Sisal e Gaming Invest insieme non avrebbe dovuto essere superiore di quattro volte.
A questi vincoli di carattere finanziario vanno associate anche considerazioni riguardanti relative al mercato del gioco in Italia che, nonostante la sua popolarità, sta attualmente vivendo una fase di rallentamento. Un aspetto di cui anche gli investitori erano, presumibilmente consapevoli e di cui hanno tenuto conto, insieme all’ingente indebitamento finanziario di Sisal.

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