Home > Altro > Archivio > Sfida per cambiare la burocrazia UE: Polonia e Ungheria alleate per il (…)
Sfida per cambiare la burocrazia UE: Polonia e Ungheria alleate per il rinnovamento
lunedì 27 febbraio 2017, di
La burocrazia dell’Unione europea deve essere modificata e due nazioni si pongono questo obiettivo: l’Ungheria e la Polonia. Mentre le spaccature continuano a creare problemi all’eurozona e alla stabilità del sistema, i due paesi stanno cercando di trovare una visione comune e di cambiare le linee politiche stabilite.
La battaglia che vede i due stati vicini inizia già nel 2015, quando l’Unione aveva proposto una legge per il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Il progetto prevedeva che il matrimonio fosse riconosciuto in tutti i paesi dell’UE, anche in quelli dove non è prevista una normativa ad hoc.
In quel caso la dura opposizione di Ungheria e Polonia si opposero mettendo in luce come si sarebbero lesi i diritti di sovranità degli stati.
Ecco cosa vorrebbero che cambiasse nella burocrazia europea le nazioni in questione.
Il Gruppo di Visegrád sfida la burocrazia europea
Nel 2015 riuscirono nella loro impresa, mostrando così di essere ben distanti dalle linee guida che da sempre applica l’Unione europea. Ma questi due stati non sono i soli ad essersi alleati nel tempo e a creare un’Europa sempre più divisa.
Grecia, Italia, Spagna, Cipro e Malta da tempo sono coalizzata in quella che si chiama Alliance of Europe’s South. Mentre Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio, Germania e Austria cercano di unirsi per applicare un cambiamento al trattato di Schengen, volendo riformare la normativa secondo cui i paesi del nord più ricchi debbano farsi carico dei problemi di quelli del sud.
Vi è poi il gruppo formato da Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, che da tempo combatte la normativa sull’immigrazione. In una conferenza avvenuta a febbraio 2016, il portavoce del Gruppo di Visegrád, così viene nominata l’alleanza tra i quattro paesi, ha esposto il suo piano.
La proposta è quella di bloccare i flussi migratori che muovono verso i paesi dell’Unione, applicando delle politiche protezionistiche di maggiore impatto. La richiesta è quella di modificare anche le quote di migranti previste per ogni paese, in modo che ciascuno possa decidere liberamente se accogliere o meno i rifugiati.
Il gruppo in questione è piuttosto forte e possiede un numero di seggi nel Parlamento europeo due volte più grande di quello di Francia, Italia e Regno Unito. Le correnti populiste sono inoltre in forte crescita, non solo nei paesi del gruppo, ma anche nelle altre nazioni dell’UE.
Il programma di profondo cambiamento che vorrebbero applicare gli esponenti di Visegrád potrebbe quindi ben presto diventare una possibilità per l’Unione. Difatti applicare una normativa differente, nella quale vengono stravolte le linee guida applicate fino a questo momento, potrebbe essere un modo per ottenere i consensi perduti.
Il programma del Gruppo di Visegrád inoltre potrebbe ricevere molti consensi non solo per questo fattore, ma anche per un altro punto. I paesi che formano l’UE non sono concordi sulle decisioni prese nei confronti della Russia e le restrizioni che sono state imposte per il blocco commerciale.
Si calcola che le perdite, per gli agricoltori europei, si aggirino intorno ai 5,5 miliardi di euro l’anno.
Nell’arco di poco tempo sono così stati bruciati oltre 34 miliardi di euro di guadagni e invece sul lungo periodo si potrebbe arrivare a toccare i 92 miliardi (dati dell’istituto austriaco WIFO).
La Polonia e l’Ungheria vorrebbero scardinare anche questa decisione dell’Unione, in modo da far arrivare un nuovo flusso di denaro.
Il Gruppo di Visegrád potrebbe estendersi
Fino a questo momento l’UE ha cercato di isolare le problematiche che portavano questi paesi e di non dare troppo peso alle loro richieste. Ad oggi però il gruppo potrebbe diventare un problema, dal momento che ha cominciato ad avere delle mire espansionistiche.
Polonia e Ungheria cominciano infatti a guardare alla Romania come possibile stato concorde alla loro linea politiche e con il quale cominciare ad intessere dei rapporti di collaborazione.
Inoltre gli euroscettici mostrano sempre più la loro intenzione ad unirsi e formare un blocco coeso.
Ben presto quindi il piano delle due nazioni potrebbe diventare un modo per cambiare l’andamento europeo e imporre il proprio punto di vista.