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Salva Roma: la Camera approva, ora il decreto passa al Senato
lunedì 14 aprile 2014, di
Lo scorso Giovedì 10 Aprile, in una seduta da brivido protattasi fino a tarda serata, la Camera dei Deputati ha approvato il Decreto Legge sugli enti locali, meglio conosciuto come Salva Roma ter. Nella seduta di Giovedì pomeriggio, il governo aveva ottenuto la fiducia, sula quale, però in serata era mancato il numero legale per il voto finale, a causa dell’assenza di due deputati. Per questo la seduta è stata sospesa ed è poi ripresa dopo le 22:00 con il voto definitivo che ha dato il via libera al decreto con 279 voti a favore, un contrario ed un astenuto.
La bagarre in Aula
Alta tensione tra Pd e M5S i cui deputati sono usciti dall’aula durante le votazioni e al rientro sono stati accolti da insulti. Tuttavia, il Salva Roma ha stentato a essere approvato non per quella che potrebbe sembrare l’ennesima tattica di ostracismo grillino ma per assenze nelle file della stessa maggioranza: 62 deputati del Pd, 16 di Ncd, 18 di Scelta civica e 8 di PI.
Stretta sulle società partecipate
La scadenza del bilancio di previsione annuale è stata fissata al 31 Luglio, per la presentazione del piano triennale di rientro il termine, invece è stato allungato da 90 a 120 giorni. Il decreto prevede un «piano di lotta all’evasione tributaria e tariffaria» e una «ricognizione delle società controllate o partecipate»: la giunta Marino dovrà, quindi, darsi da fare per accertare il numero dei consiglieri e degli amministratori e «le somme erogate a ciascuno di essi».
I tagli alla spesa
Come già previsto per le partecipate statali, ci saranno molto probabilmente tagli anche sulle buste paga dei dirigenti i cui compensi dovranno essere commisurati al raggiungimento di «a specifici obiettivi di bilancio». Per le società partecipate in perdita si potrà inoltre procedere alla «mobilità interaziendale» e al «distacco». Queste misure toccheranno innanzitutto Atac Roma, dove sono stati già messe in cantiere misure di mobilità per 300 dipendenti. Via libera anche alla fusione delle partecipate «che svolgono funzioni omogenee», ma in casi estremi si potrà anche decidere lo scioglimento o la vendita, quest’ultima però «con procedure di evidenza pubblica».
I finanziamenti al Comune
Per ottenere nuove risorse finanziarie si procederà alla vendita di immobili di proprietà del Campidoglio, anche se, nel frattempo, la gestione commissariale cederà al Comune di Roma 485 milioni, oltre a 28,5 milioni previsti per il miglioramento e l’incremento della raccolta differenziata.
Gli oneri fiscali
Per quanto riguarda la Tasi, se il Comune non dovesse pubblicare la delibera delle aliquote entro il 31 maggio, sono state approntate due norme transitorie, valide solo per quest’anno, in base alle quali i proprietari di abitazione principale potranno pagare la Tasi in un’unica rata, mentre, per gli altri immobili il versamento della prima rata si effettuerà applicando l’aliquota base.