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Ritenute e Iva non versate: reato e sanzioni solo sopra i 150.000 euro

sabato 27 dicembre 2014, di Federico Migliorini

Cambiano le soglie di molti reati penali tributari. La legge delega sulla “certezza del diritto”, approvata dal Governo lo scorso 24 dicembre, ha triplicato il limite oltre il quale scatta il reato di omesso versamenti di Iva, che passa da 50 a 150 mila euro. Lo stesso limite varrà anche per le ritenute d’acconto e per le dichiarazioni infedeli.
Adesso il testo del decreto verrà inviato alle due Camere per ottenere, nei prossimi 30 giorni, il parere da parte da parte di Senatori e Deputati. Il decreto sulla delega fiscale era particolarmente atteso da imprese e professionisti, in quanto destinata a rivedere il sistema sanzionatorio in ambito penale tributario.

Abuso del diritto
Il decreto sulla definisce una nuova codificazione di abuso del diritto, unificandola a quella dell’elusione e inserendola direttamente nello Statuto dei diritti del contribuente. La nuova definizione di abuso del diritto prevede tre presupposti: l’assenza di sostanza economica delle operazioni effettuate, la realizzazione di un vantaggio fiscale indebito e la circostanza che il vantaggio è l’effetto essenziale dell’operazione, ovvero che l’operazione è stata effettuata senza valide ragioni economiche.

Evasione per necessità
La triplicazione delle soglie di punibilità rappresenta un vero e proprio aiuto ad evitare conseguenze penali per gli imprenditori, che si trovano costretti ad evadere, a causa della mancanza di liquidità dovuta alla crisi economica, ma potrebbe rappresentare anche una maggiore possibilità di evasione senza rischi per i soliti “furbetti”.
Inoltre, non si è più soggetti a punibilità se Iva o altre imposte evase non sono superiori al 3%, dell’Iva o dell’imponibile indicato in dichiarazione dei redditi.

Dichiarazione fraudolenta con fatture false
Modificata anche la soglia di reato, fissata a mille euro, per far scattare il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture o altri documenti falsi, o inesistenti. Salgono, invece, le sanzioni previste per chi occulta o distrugge la propria contabilità al fine di sfuggire ai controlli fiscali. Il reato sarà punito da un anno e sei mesi a sei anni.

Adesione all’accertamento
L’adesione all’avviso di accertamento e il pagamento anticipato degli altri strumenti deflattivi del contenzioso prima dell’apertura del dibattimento di primo grado in commissione tributaria, estinguono i reati di infedele e omessa dichiarazione, nonché di omessi versamenti di ritenute e Iva. Inoltre, se non si chiude prima e le imposte evase sono superiori al milione di euro o se il reato è commesso nell’esercizio di attività finanziarie e bancarie le pene verranno aumentate del 50%.

Dichiarazione 770 infedele
Confermata la sanzione penale per l’omessa dichiarazione dei sostituti d’imposta, con la reclusione da uno a tre anni.

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