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Renzi, su quote Bankitalia tassa al 26%: le banche impugnano la norma. Ecco gli istituti più colpiti

giovedì 10 aprile 2014, di Marta Panicucci

Agli istituti bancari italiani la norma che alza la tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia non va proprio giù. Le critiche e le polemiche sono scoppiate subito dopo la presentazione del documento di economia e finanza nel quale il governo ha inserito l’aumento della tassazione per le banche.

"Una norma illogica, e un pessimo segnale per gli investitori internazionali" aveva subito commentato il direttore generale dell’Abi Sabatini. E dalle critiche, a quanto pare, le banche sono pronte a passare all’azione impugnando in sede giudiziaria la (futura) norma che prevede l’aumento della tassazione.

Critiche dell’Abi
Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi, ricorda che tale norma potrebbe essere ancora più impattante per le banche italiane, soprattutto alla luce degli esami europei. "La norma va ad indebolire le banche italiane in occasione dell’asset quality review condotto dalla banca centrale europea." Ma, continua Sabatini, si tratta anche di un pessimo colpo all’immagine degli istituti agli occhi degli investitori internazionali proprio ora che stavano timidamente tornando ad investire nel nostro paese.

Da queste considerazioni la richiesta di un confronto con il governo per risolvere la questione "con le buone", oppure il ricorso alle vie legali per cercare una soluzione "con le cattive".

Conformità costituzionale
Le banche stanno valutando di mettere in dubbio la costituzionalità della norma per la violazione del principio di uguaglianza tributaria. Ovviamente prima di intraprendere un’azione legale in tal senso sarà necessario attendere che la norma, abbozzata nel Def, sia scritta nero su bianco in un decreto legge.

Secondo le banche sulla norma si può sollevare una questione di illegittimità costituzionale. L’aumento della tassazione infatti riguardando soltanto una determinata categoria di soggetti e una tipologia specifica di beni costituirebbe una forma di discriminazione tributaria.

Su chi ricade la norma?
Gli analisti, in seguito alla presentazione del Def, hanno fatto subito due calcoli per capire quale sarebbe l’entità dell’impatto sulle banche della tassazione al 26%. Gli operatori del settore sono più o meno tutti concordi sulle cifre:

  • la banca più colpita è Intesa Sanpaolo per la quale si calcola un prelievo aggiuntivo di 360 milioni;
  • segue Unicredit con 190 milioni;
  • Gruppo Generali con 50 milioni;
  • Banca Carige con 30 milioni;
  • e Banca Monte dei pasci di Siena con 25 milioni.

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