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Renzi è il nuovo segretario del PD: i commenti della stampa estera
martedì 10 dicembre 2013, di
Matteo Renzi non ha vinto, ha stravinto le primarie del Partito Democratico tenutesi ieri con uno schiacciante 67,8%, una percentuale enorme che lo consacra a furor di popolo segretario del partito e probabile futuro candidato alla Presidenza del Consiglio.
Il sindaco di Firenze ha messo un abisso tra sé e i suoi avversari: Gianni Cuperlo si è infatti fermato al 18% dei voti, mentre Pippo Civati ha raccolto il 14% dei consensi.
Davanti a cifre del genere, anche la vecchia guardia del PD, che sino alla fine ha sperato e ha tentato di contrastare la leadership dell’ex rottamatore, troppo “democristiano” per degli ex comunisti come loro, si è dovuta arrendere.
Anche l’affluenza ha dato ragione a Renzi. Superando qualsiasi attesa, l’8 dicembre hanno votato quasi 3 milioni di italiani, che hanno consegnato al nuovo segretario una vittoria netta, indiscutibile e insindacabile.
I giornali esteri gliene hanno reso merito e continuano a parlare di lui. Dagli Stati Uniti al Regno Unito, dalla Spagna alla Francia, le prime pagine oggi sono tutte per Matteo Renzi.
Stati Uniti
In un articolo dal titolo “stella della sinistra italiana che ascende nelle primarie”, il Wall Street Journal incorona Renzi quale uomo destinato a guidare “la politica italiana”, quale personaggio dotato di “carisma e capacità di comunicazione tali da rivaleggiare potenzialmente con quelle di Berlusconi” Ma anche:
"armato con una piattaforma politica che punta a spingere i comunisti via dalla base tradizionale della classe operaia verso una classe media, centrista e pro mercato".
Ma il WSJ fa anche un avvertimento: il sindaco di Firenze potrebbe creare anche dei problemi all’attuale esecutivo.
Al Wall Street Journal fa eco la CNBC:
“L’astro nascente della politica italiana è l’impertinente sindaco di Firenze Matteo Renzi, che è diventato il capo di uno dei principali partiti del paese e il principale grattacapo del Primo Ministro Enrico Letta”.
Regno Unito
Pone l’accento sull’instabilità che potrebbe creare questa nuova leadership, il Financial Times che sottolinea anche come:
"la portata della sua vittoria maschera un profondo senso di disagio che pervade il partito, con molti elettori che hanno affermato di aver votato più per disperazione che per convinzione".
Dello stesso avviso la BBC che scrive:
“Matteo Renzi ha solo 38 anni. La sua vittoria è vista come l’alba di un ricambio generazionale. A volte lo chiamano Il rottamatore, un soprannome che si riferisce alla sua voglia di cambiare l’establishment politico. Ma la sua strada è in salita. Il Partito democratico è già il partito di maggioranza al governo, dove è alleato con una parte del centrodestra. E il presidente del consiglio, Enrico Letta, è una figura importante nel Pd. È facile immaginare che con la nuova leadership di Renzi la tensione istituzionale aumenterà”
Più positivo il Times che lo definisce “il futuro Tony Blair d’Italia”.
Francia
“
A differenza dei suoi due rivali, Pippo Civati e Gianni Cuperlo, il sindaco di Firenze ha detto che darà un sostegno condizionato al governo di Enrico Letta. E nel breve termine la sua priorità è quella di costruire un partito nuovo e più pluralista, rivolto al centro, in grado di superare l’amara sconfitta della sinistra alle elezioni del febbraio 2013″
Scrive Les Echos, uno dei principali quotidiani transalpini, mentre "Uno straniero nella casa del Pd" è il titolo con cui Le Monde si sofferma sul sindaco presentandolo come "post-ideologico, duttile, dal bel volto, alla maniera della Segolene Royal del 2007.
Germania
“Renzi guida l’Italia dei democratici” titola SUDDEUTSCHE ZEITUNG, parlando del sindaco di Firenze come della “nuova speranza della politica italiana”.
Si sofferma sulla sua schiacciante vittoria Die Welt, che prevede anche “una difficile collaborazione con il Governo Letta”.
Spagna
“Anche se il giovane Renzi, un avvocato di formazione democristiana molto bravo a comunicare, sembrava più adatto all’elettorato di Silvio Berlusconi e Beppe Grillo, la base del Partito democratico ha scelto lui. (…) La sua avversione per le regole prestabilite, lo scarso rapporto con i sindacati, la sua critica verso il modo in cui la sinistra ha perso vent’anni parlando solo di Berlusconi, fanno di lui un personaggio simpatico al nemico e visto con sospetto da alcuni elettori di sinistra”,
scrive El Pais, mentre El Mundo sottolinea:
Questa volta non sembrano esserci dubbi, Renzi è l’uomo nuovo della sinistra italiana.