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Regno Unito: la vittoria dei conservatori, la Brexit e la Scozia. Ecco quali scenari si aprono dopo il trionfo di Cameron
venerdì 8 maggio 2015, di
Un risultato che nessuno si sarebbe mai aspettato. I conservatori vincono le elezioni del Regno Unito, conquistando 325 seggi contro i 229 dei laburisti e raggiungendo dunque la maggioranza assoluta utile per governare.
Il trionfo di David Cameron si è compiuto e adesso la battaglia politica si trasferisce da Londra a Bruxelles. La vittoria dei Tories infatti porta con sé delle conseguenze più temute dai mercati internazionali: nel 2017 ci sarà il tanto temuto referendum sull’adesione all’UE. Il Primo Ministro lo ha promesso e adesso la Brexit diventa una possibilità concreta.
In questo frangente, secondo gli analisti, cresce sempre di più il fronte antiUE attivo nel Regno Unito. Non solo i conservatori, ma anche l’Ukip di Nigel Farange.
Il risultato elettorale del partito euroscettico manifesta una crescita degli eurofobi che hanno raggiunto ormai il 13% su base nazionale.
A questo punto dunque, occorre fare due considerazioni. Il referendum sull’adesione non sarà condizionato dal sistema elettorale maggioritario, un meccanismo che ha fortemente danneggiato l’Ukip in questa tornata elettorale. Conterà ogni singolo voto, il che implica che i voti del partito di Farage verranno sommati a quelli dei conservatori euroscettici, determinando un fronte comune favorevole all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Fondamentale diventerà l’azione contraria delle lobby, le prime a subire le conseguenze nefaste di un’eventuale Brexit.
Il secondo aspetto da tenere in considerazione riguarda il futuro del Regno Unito così come lo conosciamo oggi. Tema chiave diventerà la Scozia. Il voto alla sinistra radicale secessionista e ultraeuropeista allontana ancora di più le posizioni di Edimburgo da quelle di Londra. A questo punto dunque, se la Capitale decidesse di uscire dall’Unioen Europea, Edimburgo potrebbe spingere per un distaccamento definitivo dal Regno Unito.