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Regno Unito: la ripresa non sembra più solo un miraggio
lunedì 26 agosto 2013, di
Una revisione dello 0,1 % sulle previsioni del PIL nel secondo semestre dell’anno porta la crescita del Regno Unito agli stessi livelli della locomotiva Germania. L’economia del Regno Unito continua a percorrere la strada della ripresa dopo l’annuncio nei giorni scorsi da parte dell’ufficio per le statistiche nazionali (ONS) di una revisione al rialzo delle precedenti stime sul PIL.
Se lo 0,7 % non è ancora una cifra che può dare sicurezza riguardo alla fine della recessione, è comunque un buon segnale in un momento di forte indecisione dei mercati. La notizia era molto attesa dai media e dai mercati finanziari ed è stata ben accolta sia dal governo che dal principale partito all’opposizione, anche se con qualche riserva.
Insomma dopo anni di risultati con segno negativo, sembra proprio che il Regno Unito abbia imboccato la strada giusta per tornare a crescere. Uno dei dati più significativi è di certo quello dato dalla comparazione con lo stesso periodo dello scorso anno, rispetto al quale la crescita del prodotto interno lordo è stata superiore dell’1,5%.
A fare da traino all’economia britannica risultano essere stati in particolare gli investimenti del settore privato e il livello delle esportazioni cresciuto del 3,6%, dato mai così buono dalla fine del 2011.
Pertanto quella tracciatasi è una ripresa nel segno dei rapporti col mercato esterno e non basata sul consumo a livello domestico. Proprio su questo punto si battono i rappresentanti del partito laburista che insistono nel chiedere al ministro dell’economia George Osborne di occuparsi delle reali condizioni dell’economia nazionale con molte famiglie in difficoltà e incapaci di ripagare i crediti concessi loro a causa dei bassi livelli dei salari.
Questo aspetto contrasta peraltro con il dato offerto sempre nel bollettino dell’ONS che vede un aumento chiaro del 2.4% proprio nel livello dei salari, incremento mai così alto dal 2000. Tale accelerazione è stata però dovuta ai bonus insolitamente alti pagati nel mese di Aprile dalle grandi compagnie ai propri dipendenti per usufruire della legge introdotta proprio da Osborne nel 2012 che prevede il taglio di 5 centesimi sull’imposta sul reddito per chi guadagna più di 150.000 sterline l’anno.
Rimane al momento stabile la situazione della sterlina, sempre sotto 1.20 sull’euro dal gennaio 2013.