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Referendum costituzionale 2016, ultime news dopo le elezioni: vincerà il Sì o il No?
lunedì 20 giugno 2016, di
Referendum costituzionale, cosa dicono gli ultimi sondaggi dopo i risultati delle elezioni amministrative? La vittoria del M5S a Roma e in molte città è indice che gli italiani voteranno No alla riforma Boschi-Renzi-Verdini per “mandare a casa” Renzi? Facciamo il punto della situazione sul referendum di ottobre 2016.
L’esito del ballottaggio del 19 giugno ha restituito un’Italia divisa in due, tra Movimento 5 Stelle e PD, situazione che fa da apripista al Sì o No del referendum costituzionale di ottobre. Mentre il M5S trionfa a Roma con la Raggi e a Torino con la Appendino, Renzi si consola a Milano e a Bologna, ma la partita per il premier non è ancora conclusa, e anzi si fa più delicata. Il match finale per il futuro del Pd e del presidente del Consiglio si giocherà a ottobre con il referendum per il Sì o No alla riforma Boschi sulla Costituzione.
Infatti l’esito del referendum costituzionale di ottobre 2016 ha assunto un importante significato politico per le sorti di questo esecutivo. La riforma Boschi fortemente appoggiata da Renzi che chiama i cittadini a votare tramite referendum a favore o contro le novità del testo costituzionale condizionerà anche la permanenza del governo Renzi a Palazzo Chigi.
LEGGI Referendum costituzionale 2016: votare Sì o No? I pro e contro della riforma
In caso di vittoria del No alla riforma del Senato il premier darà le sue dimissioni e, in caso, bisognerà tornare a votare per le elezioni politiche. In questo modo il referendum costituzionale di ottobre si è trasformato in un plebiscito pro o contro il presidente del Consiglio. Ora che le elezioni amministrative 2016 sono terminate, con il trionfo del M5S in molte città tra cui la Capitale, Renzi dovrà tenersi pronto per la resa dei conti.
Il voto per il Sì o No alla riforma Boschi potrebbe essere, infatti, una specie di “paracadute” per Renzi, ovvero l’ultima opportunità di dimostrare la legittimità del suo governo e il favore degli italiani.
Elezioni e referendum costituzionale: vincerà il Sì o il No?
Archiviato il discorso amministrative, la prossima chiamata degli italiani alle urne sarà in autunno, probabilmente tra il 2 e il 16 ottobre 2016. Ricordiamo che il voto per il referendum esprimerà l’approvazione o la respinta popolare della riforma Boschi-Verdini che, tra le altre cose, propone l’abolizione del bicameralismo perfetto.
Cosa prevede la riforma Boschi sulla Costituzione? Tutti le novità punto per punto sono spiegate QUI
Referendum costituzionale: Sì o No? Ultimi sondaggi
Dalle ultime rilevazioni sulle intenzioni di voto davano in vantaggio il No. Dopo l’esito delle comunali i dati relativi alle intenzioni di voto sono leggermente cambiati e adesso la bilancia pende per il punto interrogativo.
Infatti la maggior parte degli intervistati rivela di essere ancora indecisa e confusa sulla riforma costituzionale voluta da Renzi. Questo è quanto si apprende dai più recenti sondaggi politici 2016.
Secondo l’ultima rilevazione condotta da Euromedia research per l’Osservatorio Politico Euromedia Research, su un campione di elettori emerge che la maggioranza non sa ancora se voterà Sì o No al referendum costituzionale di ottobre e attualmente non sa se si recherà ai seggi. Resta comunque alta la percentuale che ha dichiarato che voterà contro la riforma.
Vediamo nel dettaglio il risultato degli ultimi sondaggi sul referendum di ottobre post-amministrative:
- il 37,6% è ancora indeciso e non sa se andrà a votare
- il 32,5% voterà No
- il 29,9% voterà Sì
Tra il Sì e il No è in vantaggio l’indecisione
Se al primo turno delle amministrative il verdetto parziale delle urne aveva dato ben poche speranze al premier sul fronte referendum, l’esito del ballottaggio pare stia cambiando le carte in tavola.
Nei sondaggi il No sorpassa, anche se di poco, il Sì, ma il fronte degli indecisi è troppo ampio per poter fare previsioni più accurate. Quei 2-3 punti percentuali che separano il No dal Sì dimostrano che forse gli italiani non sono più tanto incantati dall’idea di “abolire” il Senato (sarà perché hanno capito che il Senato non viene nei fatti abolito?).
Tuttavia il fronte del No rimane il più agguerrito e motivato: sia perché si intende non far passare una riforma che - secondo loro - rischia di degenerare in autoritarismo, sia perché è forte il desiderio di liberare Palazzo Chigi da quello che è considerato il vero nemico...e no, non è il Senato.