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RBNZ aumenta i tassi al 2,75%. NZD ai top da 10 mesi sul dollaro
giovedì 13 marzo 2014, di
La Nuova Zelanda è in questo momento uno dei pochi paesi sviluppati ad avere un’economia robusta, sana ed equilibrata, una vera e propria oasi in un mondo occidentale alle prese con gravi problemi legati alla disoccupazione e ai rischi di deflazione. Così ieri sera la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) ha deciso di alzare i tassi di interesse di un quarto di punto, portando il tasso di cassa overnight (official cash rate, OCR) al 2,75%.
Il costo del denaro nel piccolo arcipelago oceanico era fermo da ben tre anni al 2,5% (erano però al 7,5% poco prima del crack di Lehman Brothers di metà settembre 2008). Il governatore della RBNZ, Graheme Wheeler, a capo dell’istituto monetario di Wellington da fine giugno 2012, ha fornito indicazioni piuttosto aggressive su crescita e inflazione.
Il pil della Nuova Zelanda dovrebbe crescere del 3,3% quest’anno, meglio del 2,8% stimato in precedenza, grazie al miglioramento della crescita globale, agli elevati prezzi delle materie prime e all’elevata fiducia dei consumatori neozelandesi. L’inflazione aumenterà a un ritmo maggiore del previsto al 2% entro metà 2014, rispetto all’1,6% indicato nelle precedenti rilevazioni, grazie anche al boom dei prezzi delle case nelle principali città neozelandesi (in particolare Auckland).
La RBNZ ha poi fatto intendere che i tassi di interesse aumenteranno ancora nei prossimi mesi, probabilmente di altri 125 punti base entro il prossimo anno. Il governatore Wheeler ha da tempo sottolineato che il dollaro neozelandese resta sopravvalutato. Il suo elevato valore sul forex potrebbe provocare qualche disagio, ma alla fine non sarà un freno alla crescita economica. La RBNZ si aspetta che la valuta resterà forte e intorno ai livelli correnti per tutto il 2014 e 2015.
Sul forex il tasso di cambio NZD/USD è volato fino a 0,8578, sui massimi da maggio 2013. Il Kiwi sembra ormai proiettato verso l’area di resistenza di 0,8680, toccata l’ultima volta nell’aprile dello scorso anno. Da inizio anno il Kiwi guadagna più del 4%. Non si ferma poi la corsa del cross NZD/JPY, uno dei carry trade preferiti dagli investitori considerando l’approccio diametralmente opposto delle rispettive banche centrali: i prezzi hanno superato 88, toccando il massimo più alto degli ultimi 6 anni.