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Prezzo del petrolio in rialzo dopo la Fed. Dollaro debole, produzione in calo
giovedì 17 marzo 2016, di
Il prezzo del petrolio appare in netta risalita. L’intervento della Fed di questo mercoledì e il cambio di prospettive offerto dalla Yellen, che ha contenuto il numero di rialzi dei tassi di interesse USA previsti per quest’anno, hanno portato in rialzo i future sul petrolio.
L’aumento del prezzo del petrolio trova ragione anche nelle recenti notizie relative al meeting del 17 aprile tenuto dal Qatar, incontro che potrebbe portare ad un congelamento della produzione da parte dei paesi dell’OPEC.
Prezzo del petrolio post-Fed: futures in rialzo
Aumentano le prospettive di guadagno per il prezzo del petrolio sui futures dell’oro nero. Durante la sessione asiatica di oggi, immediatamente successiva alla conferenza stampa della Fed, diversi contratti future sul petrolio hanno visto una stima al rialzo dei guadagni promessi.
Alla borsa di New York si osserva un rialzo del quasi 3% nel contratto CLJ6, con scadenza aprile 2016. Anche sui mercati londinesi il future LCOK6 con scadenza maggio 2016 sale di oltre il 2%.
Si punta su un ulteriore rialzo del prezzo del petrolio, questo suggeriscono gli scenari post-Fed, con le prospettive di crescita americane riviste verso il basso.
La risalita nella quotazione del greggio dai minimi storici delle scorse settimane potrebbe quindi proseguire. E non solo in virtù delle dichiarazioni della Yellen.
Possibile freno alla produzione del petrolio
Il rialzo nella quotazione del petrolio è sostenuto anche dalla notizia che il Qatar terrà un meeting con i maggiori produttori di oro nero il prossimo 17 di Aprile, non limitando la partecipazione ai soli paesi dell’OPEC.
Secondo molti, la riunione potrebbe portare ad una frenata nella produzione da parte dei paesi esportatori. Inoltre, la mancata partecipazione dell’Iran, che in un primo momento aveva portato a riconsiderare l’effettiva importanza di questo incontro, è stata subito commentata dai piani alti dell’OPEC, i quali hanno chiarito che l’Arabia Saudita e gli altri principali esportatori di petrolio potrebbero limitare la produzione di petrolio anche senza la cooperazione del governo iraniano.
Il valore del barile Brent ha già superato quota 40 dollari e i dati rilasciati nel pomeriggio di mercoledì hanno visto un calo nella produzione da 9.08 a 9.07 milioni di barili solo negli ultimi 7 giorni, una discesa che prosegue dall’aprile dello scorso anno, quando i dati parlavano di 9.7 milioni di barili.