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Putin, tensioni con Europa e USA: nuova guerra fredda alle porte?
venerdì 21 dicembre 2012, di
Una conferenza stampa di fine anno con il botto quella di Vladimir Putin, che ha trattato i rapporti con Europa e Stati Uniti, reagendo a volte piuttosto nervosamente nei confronti del contraddittorio, soprattutto all’accusa di un corrispondente del Los Angeles Times che ha parlato di un ritorno in Russia del 1937, riferendosi al caso di Sergej Magnitsky, il giurista morto in carcere nel 2009, accusato di frode fiscale subito dopo la sua denuncia al sistema di corruzione all’interno di Gazprom.
La conferenza stampa di fine anno di Putin, tuttavia, non è stata, naturalmente, solo questo: dalla fine del mondo (che avverrà quando il Sole si spegnerà, ovvero tra 4,5 miliardi di anni) alla legge contro le adozioni USA, dall’offerta di cittadinanza russa a Gérard Depardieu ai casi più scottanti, come quello della giornalista cecena che tornata in patria si è trovata senza lavoro a causa della decisione del presidente Kadyrov di chiudere il giornale per via delle domande scomode poste a Putin, dai rapporti con la Siria a quelli con l’Unione europea, in cui Putin vede tendenze ostili alla Russia relative alle nuove norme europee in difesa dei diritti universali dell’uomo. Vladimir Putin non si è tirato mai indietro e ha risposto alle domande più mirate, sventando attacchi, tradendo qualche nota di nervosismo e lasciando ai giornalisti presenti in sala fiumi d’inchiostro relative alle sue dichiarazioni.
Siria
La Siria è al centro dei pensieri di Vladimir Putin (e non solo): la partenza di Assad piomberà con ogni probabilità il Paese in una situazione estremamente critica. Fondamentalismo religioso e violente e contrastanti opposizioni rappresentano la principale minaccia per la Siria, sull’orlo di una guerra civile. Nonostante le pressioni di Mosca a Washington per risolvere il più diplomaticamente possibile la questione siriana, le speranze di una risoluzione pacifica sono molto poche. Con ogni probabilità, tuttavia, Mosca non sosterrà il regime di Bashar al-Assad, proprio per via dei contrasti e delle tensioni interne.
Tensioni con gli Stati Uniti
La settimana scorsa Obama ha firmato il Magnitsky Act, ovvero la norma che vieta l’ingresso negli Stati Uniti di funzionari legati all’affaire Magnitsky. Una proposta, quella statunitense, che era già stata avviata in Olanda e che ora potrebbe ripetersi in Gran Bretagna e in Canada (la proposta è stata presentata anche in Italia).
La risposta della Russia non si è fatta attendere: la Duma ha già approvato (e dovrebbe entrare in vigore in gennaio) il cosiddetto disegno di legge Dima Yakovlev, che vieta ai cittadini statunitensi l’adozione di bambini russi. Ciò a seguito di un tragico evento accaduto nel 2008, quando un bambino russo è morto asfissiato per via della calura estiva dopo che il padre adottivo statunitense lo aveva abbandonato in auto.
Putin, in merito, è stato molto duro e ha rievocato alcuni fantasmi del passato: "Il fatto è che gli Stati Uniti hanno sostituito una legge anti-sovietica, anti-russa (l’emendamento Jackson-Vanick) con un’altra (il Magnitsky Act). Non possono vivere senza qualcosa del genere. Hanno cercato così tanto di restare nel passato. Questo, sicuramente, avvelena le nostre relazioni". E per ciò che concerne l’adozione dei bambini russi, ha dichiarato: "Per quanto ne so la grande maggioranza dei russi è contraria".
Scudo anti-missile
Una mancata risposta della Russia allo scudo anti-missile voluto dagli Stati Uniti in Europa, equivarrebbe a un annullamento del suo sistema di difesa. "Il fatto che i nostri partner costruiscano un tale sistema", ha ribadito Putin "per noi rappresenta una minaccia che può portare all’annullamento del nostro potenziale missilistico-nucleare, se non risponderemo. Noi non abbiamo provocato nessuno, ma siamo stati provocati". "Con gli USA", ha concluso "non siamo nemici, ma è necessario trovare un compromesso".
Rapporti con l’Ue
Con l’Unione europea, Putin ha virato il dialogo sul settore energetico: "La Russia è pronta ad approfondire la cooperazione in questo settore con la prospettiva di un unico sistema energetico in Europa". Bruxelles, tuttavia, non è pienamente d’accordo con la Russia, visto che il Terzo Pacchetto Energia, approvato 3 anni fa, prevede di liberalizzare i mercati dell’energia elettrica e del gas nell’Ue e di conseguenza implica alcune limitazioni relative alle imprese nella proprietà e nella gestione delle reti di trasporto di energia dall’esterno.
I rapporti tra Russia e Ue trovano molti punti d’accordo e altri che non coincidono, come ci tiene a precisare Putin: "Mosca e Bruxelles stanno collaborando attivamente sulla politica estera e sulla sicurezza. Oggi è difficile trovare temi dell’agenda di politica estera che non vengono discussi tra Russia e Ue, anche se non su tutti gli argomenti i nostri approcci coincidono". Per ciò che concerne l’abolizione del regime dei visti, Putin è chiaro: "Sarà un potente impulso ulteriore al riavvicinamento tra Russia e Ue".