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Prossimo asteroide nel 2029. E se colpisse la terra? “Va distrutto”. Tutte le previsioni
sabato 16 febbraio 2013, di
Gli eventi accaduti nella giornata di ieri hanno dell’incredibile e diventano ancora più assurdi se si pensa che, secondo gli scienziati, non sono assolutamente collegati tra loro.
Quante possibilità ci sono che in una stessa giornata una pioggia di meteoriti si abbatta sulla terra e, poche ore dopo, un asteroide passi talmente vicino da far temere il peggio? Poche, molto poche, ma evidentemente può succedere.
Ciò che spaventa di più è che, mentre l’asteroide 2012 DA14 che ieri sera ha sfiorato la superficie terrestre, non facendo nessun danno e regalando invece uno spettacolo meraviglioso, lo aspettavamo da mesi, quello che è successo in Russia nessuno l’avrebbe mai immaginato. E ciò ci fa capire quanti pericoli il cielo potrebbe riservarci a nostra insaputa.
Non è la prima volta che accade, basti pensare ai cari vecchi dinosauri estinti 50.000 anni fa, e potrebbe accadere di nuovo. E non è un’ipotesi, ma una previsione vera e propria degli scienziati della NASA.
Il prossimo asteroide che potrebbe colpire l’Italia si chiama Apophis, è molto più grande del fratello minore passato ieri e arriverà nel 2029. Se sbagliasse il tiro in quell’occasione, potrebbe comunque riprovarci nei successivi passaggi del 2036, 2037 e 2069.
L’asteroide 2012 DA14
È stato un asteroide ubbidiente, DA14. Ha rispettato le leggi della meccanica celeste, ci è passato accanto giusto per dare uno sguardo ed è andato via.
Era vicino però, molto vicino. Ieri sera infatti DA14 ha sorvolato l’Oceano Indiano alla velocità di 7,8 chilometri al secondo, raggiungendo una distanza (o vicinanza) record di 27.700 chilometri alle 21.25 ora italiana.
E se avesse cambiato rotta?
L’asteroide 2012 DA14 pesava 143mila tonnellate e aveva un diametro di 45 metri. Secondo gli scienziati, se avesse impattato la terra avrebbe avuto una forza di 2,4 megatoni, tanto per intenderci, 185 volte la potenza della bomba di Hiroshima.
Non è difficile quindi immaginare cosa sarebbe potuto succedere e ai meno fantasiosi, ricordiamo gli eventi di Tunguska del 1908.
Il precedente
Tunguska – Siberia – 30 giugno, 1908. Il cielo fu scosso da un’esplosione gigantesca causata da un meteoroide. L’esplosione avvenne a circa 5-10 km dalla superficie terrestre e si sprigionò una potenza pari a 10-15 megatoni. L’onda d’urto spazzò via tra i 60 e gli 80 milioni di alberi, causando la morte e l’estinzione di migliaia di specie animali che popolavano la zona.
Tunguska fortunatamente era una zona disabitata, ma cosa accadrebbe oggi se un asteroide del genere colpisse un’area metropolitana?
Apophis
La NASA sta attualmente tenendo d’occhio cinque oggetti sufficientemente massicci da costituire un rischio e con una possibilità di collisione superiore a una su un milione. Uno di questi è proprio Apophis che ha una possibilità su 43mila (e non è assolutamente bassa) di colpire la terra nel 2029 o nei passaggi successivi.
Scoperto nel 2004 grazie al telescopio spaziale europeo “Hesrchel”, Apophis (il nome è stato dato in onore di una divinità egizia), sta crescendo e attualmente il suo diametro è superiore del 20% rispetto alle stime precedenti, il che implica anche un aumento del volume e della massa di circa il 75%.
Apophis spaventa, il suo impatto potrebbe avere conseguenze terrificanti e c’è già chi pensa ai modi per distruggerlo prima del 2029.
Come si distrugge un asteroide?
Senza scomodare Bruce Willis e il suo team di trivellatori che nel film Armageddon andavano nello spazio per distruggere un asteroide piazzandoci dentro una bomba atomica, i ricercatori continuano a fare numerose ipotesi:
- Una bomba atomica che frammenterebbe l’asteroide in tanti piccoli pezzi, ma che comunque non escluderebbe che alcuni di questi colpissero la terra, causando danni enormi.
- Il progetto Don Quijote, a cui stanno lavorando alcuni scienziati dell’Agenzia spaziale europea, prevede la realizzazione di un grande veicolo spaziale che possa essere lanciato contro un asteroide, ad una velocità tale da distruggerlo.
- Alcuni scienziati piuttosto fantasiosi stanno ragionando sull’ipotesi di “dipingere” un lato dell’asteroide, modificando così il modo in cui il sole ne influenza la traiettoria.
- La teoria più recente appartiene a due studiosi della University of California e si basa su laser a energia solare messi in orbita e in funzione accanto a un asteroide, che sarebbero in grado di modificarne l’orbita nel corso del tempo o addirittura, se abbastanza potenti, di polverizzarlo.
Insomma, diciamo che ancora le varie teorie sembrano abbastanza irreali e approssimative e che, se Apophis arrivasse sul serio fra 16 anni, passeremmo un brutto quarto d’ora, con buona pace dei Maya.
Loro magari sarebbero gli unici a gioire per un evento del genere, perché effettivamente, un piccolo errore di 17 anni, su un calcolo che tiene conto di vari millenni, ci può pure stare.