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Prezzo del petrolio in rialzo, inizia la riunione OPEC-Russia: tutte le opzioni aperte
lunedì 26 settembre 2016, di
Prezzo del petrolio in ripresa nella sessione di lunedì, inizia la riunione dell’OPEC.
Il nuovo rialzo della quotazione del greggio si alimenta con le dichiarazioni del ministro del petrolio algerino, per cui tutte le opzioni sono possibili durante l’incontro odierno dell’OPEC con la Russia, che si concluderà mercoledì.
Il prezzo del petrolio ha perso circa il 4 per cento nella sessione di venerdì corso dati i segnali di progressi minimi da parte di Arabia Saudita e Iran nel tentativo di trovare un accordo sulla limitazione dei livelli di produzione.
I membri della Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio si incontreranno a margine del Forum Internazionale per l’Energia in Algeria del 26-28 settembre, in cui si discuterà di un possibile accordo per sostenere il rialzo del prezzo del petrolio.
"Non usciremo della riunione a mani vuote",
ha dichiarato il ministro dell’energia algerino Noureddine Boutarfa domenica.
A supportare il rialzo del prezzo del petrolio arriva anche un nuovo indebolimento del valore del dollaro.
Tuttavia, il prezzo del petrolio è ancora debole e rimarrà volatile nel prossimo futuro, come riferito da Amin Nasser, amministratore delegato della Saudi Aramco, in una conferenza a Dubai nelle prime ore di lunedì.
Il prezzo del petrolio Brent è salito a $46,26 al barile, dopo la chiusura in perdita del 3,7 per cento di venerdì.
I futures sul West Texas Intermediate (WTI) statunitense sono in rialzo di 32 centesimi a $44,80 al barile, dopo aver perso il 4 per cento nella sessione precedente
"Il fatto che un Paese come l’Algeria stia ancora parlando di un accordo significa che è ancora sul tavolo a prescindere dall’opinione degli altri su ciò che potrebbe accadere",
ha detto Jonathan Barratt, responsabile degli investimenti presso la Ayers Alliance di Sydney.
"Mi aspetto Algeria e Venezuela continuino a spingere per un accordo".
Finora i segnali sono stati confusi sulla possibilità di un raggiungimento di un accordo sulla produzione in sede della riunione dell’OPEC di settembre.
Venerdì scorso alcuni fonti hanno riferito a Reuters che l’Arabia Saudita non prevede l’arrivo ad una decisione in Algeria, nonostante pochi mesi fa si sia offerta di limitare la propria produzione qualora anche l’Iran avesse accettato.
Prezzo del petrolio: cosa aspettarsi dalla riunione OPEC-Russia
Cosa aspettarsi dalla riunione dell’OPEC con la Russia? Quale destino per il prezzo del petrolio?
Nelle ultime sessioni, il prezzo del petrolio si è mantenuto in un range stretto delimitato da quota $42 e $45 al barile. Ma la situazione attuale per il prezzo del greggio non durerà a lungo.
Al momento vi sono due fattori che mantengono il prezzo del petrolio dentro questo range: il primo, nel breve termine, riguarda le scorte di petrolio negli Stati Uniti.
Il secondo fattore riguarda la strategia di lungo termine dell’OPEC che, in buona sostanza, prevede il far fuori tutti gli altri produttori di petrolio competitors.
Le voci di mercato vogliono farci credere che l’orientamento del cartello cambierà durante la riunione dell’OPEC del 26 settembre in Algeria. Ma è uno scenario difficilmente realizzabile, per ora.
Ecco, invece, quando realmente l’OPEC ha intenzione di agire e cambiare la sua strategia e il vero significato della riunione dell’OPEC in Algeria lunedì prossimo.
Prezzo del petrolio in attesa di riunione OPEC: il ruolo delle scorte
In questo periodo, ogni dato che segnala un aumento delle scorte di petrolio, non importa quanto piccolo sia, spinge al ribasso il prezzo del petrolio.
La produzione di petrolio in eccesso (sia a livello mondiale che negli Stati Uniti) sottolinea quanto il problema non il surplus stesso ma la mancanza di equilibrio.
A differenza di uno scenario di mercato con prezzi stabili - in cui i Paesi si mantengono un po’ di petrolio "in casa" per sostenere il prezzo delle esportazioni - ad oggi non c’è un motivo valido per non estrarre e tentare di vendere più petrolio possibile.
I tassi di estrazione mensili hanno raggiunto livelli storicamente elevati e vi rimarranno senza una dinamica giustificata sul rapporto domanda-offerta.
In questo contesto, il calcolo dell’impatto delle scorte di petrolio in eccesso diventa molto più difficile. Certo, ogni movimento non previsto ostacola la corsa del prezzo del petrolio verso i 100 dollari barile.
Ma solo perché vi è petrolio disponibile nel terreno non vuol dire che bisogna aumentare la produzione. A qualsiasi prezzo inferiore basso ai 60 dollari al barile, è ancora troppo costoso puntare sul rialzo dell’output.
In altre parole, la pressione effettiva del dato sulle scorte sul prezzo del petrolio dipende strettamente da dove si trova il prezzo del petrolio ad oggi.
Ed è questo il motivo per cui il mercato è ora focalizzato sulla riunione dell’OPEC del 26-28 settembre.
Prezzo del petrolio e riunione OPEC: l’accordo non ci sarà
I commenti dei ministri del petrolio del Venezuela e dell’Algeria (entrambi membri dell’OPEC) anticipa un possibile accordo sul congelamento dei livelli di produzione di petrolio. Altre dichiarazioni a sostegno di questa possibilità sono state fatte dall’Iran, un altro membro dell’OPEC, così come dalla Russia, il principale produttore di petrolio non-OPEC.
Ma tale accordo non sarà annunciato ad Algeri.
In realtà, non è nemmeno ciò che l’OPEC e la Russia hanno intenzione di realizzare.
Deve emergere un consenso fra l’OPEC e la Russia rispetto ai livelli di produzione sostenibili a livello mensile. Attualmente, sia la politica dell’OPEC che l’approccio non-OPEC è quello di produrre il più possibile e immettere velocemente i barili di petrolio sul mercato.
Questo approccio porta direttamente ad una lotta per la difesa della quota di mercato dei produttori a scapito di altri e il risultato è una serie complicata di variazioni dei prezzi di esportazione.
Si tratta di un gioco a somma zero, i vincitori cambiano di mese in mese, riducendo drammaticamente i ricavi realizzati.
Lo scorso aprile, è stata fatta una proposta nella riunione a Doha fissare i livelli di produzione all’output di gennaio, allora ai massimi pluriennali.
Da allora, i livelli di produzione sono aumentati ancora.
Ma questo è un approccio autolesionista, e tutti i partecipanti sono alla ricerca di una via d’uscita.
OPEC: accordo entro fine anno?
Tuttavia, ignoriamo le voci e le previsioni su un possibile accordo durante la riunione dell’OPEC ad Algeri. Piuttosto, il vero consenso emergerà "fuori campo". I segnali ora suggeriscono l’annuncio di una riunione "speciale" dell’OPEC direttamente dal segretariato di Vienna, magari entro la fine del 2016.
E nell’attesa l’OPEC continuerà ad estrarre più petrolio possibile.