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Prezzo del petrolio in salita +5%: l’accordo con l’Iran non spaventa più i mercati
domenica 12 aprile 2015, di
I prezzi del petrolio sono aumentati venerdì, segnando un rialzo settimanale nonostante le aspettative di un ribasso a causa dell’accordo sul nucleare con l’Iran, che si tradurrà in un rapido aumento di barili di petrolio iraniano sul mercato.
Prestano supporto al prezzo del petrolio i futures dei prodotti raffinati USA e i dati che mostrano una riduzione del numero di impianti di perforazione negli Stati Uniti.
Il Brent con scadenza a maggio è salito di 1,30 dollari stabilendosi a 57,87 dollari al barile, finendo al di sopra della media mobile a 50 giorni di 57,61 dollari.
Il greggio USA con scadenza a maggio è salito di 85 centesimi stabilendosi a 51,64 dollari.
Dopo la perdita della scorsa settimana, il Brent è salito del 5,3 per cento, mentre il greggio USA è salito del 5,0 per cento, il quarto aumento settimanale consecutivo.
"L’ultimo accordo con l’Iran non apre le porte ad un ritorno significativo di petrolio iraniano sul mercato come molti temevano,"
ha dichiarato Harry Tchilinguirian, strategist sui mercati delle materie prime e petrolio alla BNP Paribas.
Le potenze mondiali e l’Iran hanno annunciato l’accordo ad interim la settimana scorsa. Ma giovedì, i leader iraniani hanno richiesto che tutte le sanzioni contro l’Iran debbano concludersi nello stesso giorno del raggiungimento dell’accordo finale, mentre gli Stati Uniti ritengono che le sanzioni debbano essere abolite gradualmente.
I limiti del rally del petrolio
Le notizie di questa settimana di greggio nigeriano invenduto, il più grande aumento delle giacenze di petrolio greggio USA dal 2001 e la produzione da record nel mese di marzo in Arabia Saudita, hanno limitato il rally del prezzo del petrolio.
Il prezzo del Brent è sceso dai livelli di 115 dollari registrati lo scorso giugno, crollando dopo che l’OPEC nel mese di novembre ha deciso di non tagliare la produzione, scegliendo invece di difendere la propria quota di mercato.
Il greggio ha goduto questa settimana delle aspettative di una domanda più forte dopo che i dati provenienti dagli Stati Uniti e dalla Germania hanno mostrato che la crescita economica sta migliorando.
Baker Hughes riferisce che il numero di impianti di perforazione di petrolio negli Stati Uniti è sceso di 42 unità a 760 questa settimana, calo che ha contribuito ad alzare i prezzi del petrolio.
I produttori hanno risposto al forte crollo del prezzo del petrolio negli ultimi sei mesi portando al minimo di quasi 800 unità gli impianti di perforazione, riducendo il numero del 50 per cento, dal picco di 1.609 impianti nel mese di ottobre.
Il rally del petrolio sta avvenendo anche nonostante il forte dollaro USA, che tende a pesare sulle materie prime denominate in dollari.